Pensione in arrivo. Quando il presidente della Repubblica va in pensione.
Pensione che si avvicina per Nicolas Sarkozy, presidente della Repubblica.
Ieri 9 Maggio,intanto, ultimo consiglio dei ministri del quinquennio Sarkozy, prima della pensione, per lui, da ex-presidente.
Giornata di addii : “Soyez fiers de ce que nous avons fait ensemble. Je pense que l’Histoire nous donnera raison.”( Siate fieri di ciò che abbiamo fatto insieme. Penso che la storia ci darà ragione).
È con queste parole che Nicolas Sarkozy si è rivolto ai membri del suo governo, che lascerà la funzione oggi giovedì 10 maggio, dopo che François Fillon avrà ufficialmente reso la dimissione del governo.
Seduta piena di emozione con un Sarkozy leader, che ha tirato su il morale a tutti, ha augurato “Buona fortuna” al nuovo presidente François Hollande e ridimensionato la disfatta di domenica 6 maggio ….poi il passaggio dei poteri tra meno di una settimana il prossimo martedì 15 Maggio e infine la meritata pensione!
Pensione da presidente della Repubblica, ben inteso!
E come ogni ex presidente anche Nicolas Sarkozy , dopo il suo quinquennio da presidente , avrà diritto a pensione in moneta sonante, automobile con autista, guardie del corpo e tutta una serie di vantaggi in natura.
Come sottolinea l’articolo, che mi rende edotta in materia di pensionamento di presidenti della repubblica (materia di cui sono abbastanza ignara), la Repubblica non è per nulla avara nei privilegi che riserva e accorda ai suoi ex capi di stato, fedeli servitori.
E se si ascolta René Dosière, deputato PS de l’Aisne (autore del libro L’argent de l’Etat, (Le Seuil, 289 pagine, 19,50 euro) ), esperto in train de vie dello stato,si può avere una panoramica più ampia e dettagliata della pensione, delle altre retribuzioni e dei vari benefit.
Grazie alla legge del 3 aprile 1955, il futuro ex capo di stato beneficerà, come tutti i suoi predecessori, di una pensione di 6.000 euro lordi al mese (cifra accordata senza limiti di età, né di durata della permanenza all’Eliseo).
Pensione cumulabile con ogni altra pensione cui l’ex presidente può avere o avrà diritto (ex presidente del Consiglio Generale, deputato de Hauts de Seine e Sindaco di Neuilly,circa 4.000 euro al mese), o stipendi.
In più 11.500 euro netti al mese e a vita, se deciderà di entrare al Consiglio Costituzione, come di diritto gli spetta e come prima di lui hanno fatto altri presidenti.
Chance di cui sarà forse l’ultimo a beneficiare e opportunità che probabilmente non sarà più offerta a nessun nuovo presidente, se François Hollande , che durante la sua campagna elettorale ha previsto di annullare la disposizione che permette a ex-presidenti di diventare dei “saggi” a vita, terrà fede a quanto proposto.
Seguono i benefit, che non sono poi così trascurabili.
La “legge” su questo soggetto risale al 1985 e tutti i vantaggi sono dettagliati in una lettera firmata Laurent Fabius, primo ministro, all’epoca, di Francois Mitterand:
un appartamento e/ o un ufficio di funzione, ammobiliato e equipaggiato di tutto il necessario (in bei quartieri della Capitale)
Automobile di funzione con due autisti, due poliziotti per garantire la sua sicurezza, più un totale di sette collaboratori a carico dello Stato.
Sicurezza garantita anche al domicilio personale, posto sotto controllo di funzionari di polizia.
E poiché sicuramente un ex presidente non rimarrà tutto il tempo a casa, passiamo alle condizioni di viaggio.
Sarkozy, come gli altri, potrà viaggiare gratuitamente grazie a due carte di circolazione illimitata:
Una, sui treni della SNCF in prima classe,
L’altra, sui voli di Air France ma solo in Business class.
All’estero poi l’ex-presidente potrà farsi accogliere e soggiornare nelle residenze di ambasciatori e consoli francesi.
Ciliegina finale, si parla di un extra di “diritto speciale” la cui cifra non è conosciuta e che gli sarà versata per compensare gli obblighi subiti nell’esercizio delle sue funzioni.
Un costo totale stimato a circa 1,5 milioni di euro all’anno, pari a 125.000 euro al mese.
Certo che a queste condizioni tanti sarebbero disposti e pronti ad andare in pensione…ma non tutti diventano Presidenti della Repubblica…(e meno male!)
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