Le app, diminutivo di applicazione, erano nate come intrattenimento, ma ora ne nascono sempre di nuove per ogni scopo ed esigenza. E proprio oggi è arrivata una notizia dalla Gran Bretagna per cui sarebbe stata inventata un’app in grado di governare il Paese.
Pare che David Cameron, premier inglese, stia testando un’app capace di facilitare il processo decisionale e di valutare l’impatto delle politiche governative. Stando a quanto riporta la BBC, Cameron è entusiasta del nuovo gioiellino tecnologico e non vede l’ora del prossimo G8 per poterla proporre anche al Presidente americano (appena rieletto) Barack Obama, in modo da sigillare anche attraverso la tecnologia la secolare “special relationship” tra Gran Bretagna e Stati Uniti.
In risposta a tutti gli increduli, scettici riguardo l’effettiva esistenza di una simile app, è intervenuto il Cabinet Office, confermandone l’esistenza ed il futuro utilizzo da parte anche di altri membri del governo. Funziona su diversi tipi di dispositivi mobili abilitati ad accedere al web e ha un aspetto simile a quello del sito data.gov.uk. Cameron l’avrebbe già installata e testata sul suo tablet.
L’applicazione, in fase beta, si chiama Number 10 Dashboard ed è stata creata dai collaboratori dello staff statale nell’ambito del programma “Technology in Business Fast Stream”. L’app è ideata per fornire informazioni ed aggiornamenti sugli indicatori socio-economici (es. lavoro, situazione abitativa, prestiti bancari, ecc.) in modo da assistere il premier nel processo decisionale. Inoltre, dovrebbe monitorare sondaggi, motori di ricerca e post sui social networks per analizzare la reazione dell’opinione pubblica alle scelte del governo e scoprire quali sono i problemi di cui la gente discute maggiormente.
Il Cabinet Office la descrive come “dashboard di visualizzazione dati per fornire a ministri e funzionari pubblici informazioni sui principali servizi pubblici e altri indicatori.” L’app sarebbe ancora, in versione provvisoria e in fase di ulteriore sviluppo.
C’è però anche chi non è completamente d’accordo sull’utilità e sull’effettivo funzionamento di quest’applicazione: ad esempio Dominic Campbell, direttore della FutureGov, una delle agenzie impegnate nel campo dell’innovazione dei social media, sostiene che un’app del genere potrebbe causare presto due diversi inconvenienti: uno riguarda l’affidabilità dei dati, il secondo l’emergere di una condotta del governo che reagisce solamente ai problemi, senza cercare di muoversi in anticipo.
Ci sarà dunque da aspettare per vedere se effettivamente un’app “intelligente” riuscirà a svolgere il lavoro di governo meglio di molte persone che non se ne sono dimostrate all’altezza.
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