Klimt, a 150 anni dalla nascita, dopo Venezia anche Roma allestirà a Settembre, una mostra dedicata all’artista.
Klimt, mostra a Roma
Klimt, a 150 anni dalla nascita, dopo ala prima mostra allestita a Milano e, visto il successo della mostra a Venezia a Cà Pesaro (chiusasi l’8 luglio), I’Italia è in procinto di allestire una nuova mostra dedicata a Klimt anche a Roma. La terza mostra, dedicata a Klimt a 150 anni dalla sua nascita, si terrà quindi a Roma a Settembre.
Gustav Klimt (Vienna, 14 luglio 1862 – Neubau, 6 febbraio 1918) è stato un pittore austriaco, uno dei massimi esponenti dell’Art Nouveau (stile Liberty, in Italia), protagonista della secessione viennese.
Gustav Klimt nasce nel 1862 a Baumgarten, quartiere di Vienna, secondo di sette fratelli. Il padre Ernest, immigrato boemo, è orafo, la madre, Anna Finster, appassionata di musica lirica.
Le condizioni economiche della famiglia, già compromesse, diventano precarie dopo la crisi economica del 1873 causata dal fallimento dell’Esposizione Universale di Vienna.
Elemento chiave dei lavori di Klimt è la figura femminile. Anche quando rappresentano figure allegoriche, le donne sono visibilmente ritratte da personaggi della vita quotidiana; talvolta si tratta di prostitute che, anche se ingentilite dalle citazioni classiche nel contesto del quadro, vengono raffigurate ad esempio con acconciature vaporose e trucco pesante.
Oppure vengono rappresentate come femmes fatales, tema molto in voga al tempo (basti pensare alle illustrazioni di Aubrey Beardsley per la Salomè di Oscar Wilde).
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Gustav Klimt è il pittore più rappresentativo dell’art nouveau. Partito da una formazione artistica ancora tradizionale, diviene uno dei massimi esponenti della secessione viennese. In lui prevalgono il simbolo, l’evocazione della realtà, piuttosto che la sua rappresentazione; la linea elegante, morbida e sinuosa, labidimensionalità delle forme, l’accostamento sapiente dei colori, il preziosismo, in una fusione e in un assorbimento delle più svariate componenti, che vanno dalla conoscenza dei mosaici di Ravenna (fulgore e divisionismo cromatico, superamento della realtà, assenza di volumetria) fino alle più recenti acquisizioni artistiche (simbolismo, decadentismo) e psicoanalitiche (l’espressione dell’inconscio attraverso il segno pittorico).
Ma l’arte di Klimt non è tutta o soltanto espressione di un mondo interiore morbosamente angosciato, come appare in molte sue opere: egli è capace di rendere anche l’ultima magica poesia di un belpaesaggio o la forza interiore che emana dai visi di alcuni ritratti femminili.
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