Anche in Italia, già da qualche tempo, è entrata a far parte dell’suo quotidiano l’espressione Jobs Act, un’espressione importata dagli Stati Uniti d’America che è l’acronimo di Jumpstart Our Business Startups Act, ovvero far ripartire il business dalle nostre startup. Vediamo nel dettaglio il Jobs Act di Matteo Renzi.
Jobs Act di Matteo Renzi: “far partire il business delle nostre startup“. Innanzitutto è importante chiarire il concetto di startup, queste sono delle attività imprenditoriali appena avviate, incentivate dalle recenti leggi che offrono varie forme di agevolazione soprattutto se queste aziende sono costituite da giovani Under 35. Matteo Renzi il segretario del PD per promuovere un nuovo codice di lavoro che dovrà essere portato a termine entro 8 mesi e dovrà risultare comprensibile anche all’estero, in vista di finanziamenti di aziende estere nel Bel Paese.
Jobs Act di Matteo Renzi. Renzi ha dichiarato che l’obiettivo è quello di incentivare al lavoro attraverso la creazione di nuovi posti e ciò è possibile solo se incentiviamo gli imprenditori italiani oppure gli investitori stranieri. Un campanello d’allarme arriva dalla banca Mondiale perchè secondo le stime l’Italia si trova in 73 esima posizione per capacità di fare impresa e alla 42esima per competizione.
Jobs Act di Matteo Renzi. Quindi, come prima cosa va rivisto il sistema e per fare ciò bisogna ridurre il costo del 10% per le piccole e medie aziende e abbassare le tasse. Questo piano lavoro dovrà essere suddiviso in 7 settori: turismo, made in Italy, ICT, green economy, Welfare, Edilizia e manifatturiero. Bisogna rivedere l’agenda digitale effettuando fatturazioni e pagamenti attraverso la rete e inoltre, le pubbliche amministrazioni devono avere l’obbligo di pubblicare online tutte le entrate e tutte le uscite. Il segretario del PD vuole istituire un assegno universale per chiunque perda il posto di lavoro indipendentemente dal tipo di contratto.
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