Jim Morrison, profeta della Libertà e poeta maledetto, voce di una delle band più storiche, The Doors, nasceva 69 anni fa. Video The End
Jim Morrison, il Re Lucertola (nasceva l’8 dicembre 1943 e lasciava “forse” la vita terrena, il 3 luglio del 1971) come penso, almeno per sentito dire, tutti sappiano, fu la voce storica della band The Doors, una band che alla fine degli anni ’60 plasmò la musica ed insieme ad altre poche altre band, determinò tutta l’evoluzione musicale di quello che la musica pop, country, rock e blues ci avrebbero, da lì in poi, raccontato.
Nella sua breve vita James Douglas “Jim” Morrison, nonostante morì a soli 27 anni per overdose, così almeno recitano le “fonti ufficiali, fu, oltre che compositore e cantante dei The Doors, anche un poeta e nel 1969 scrisse e pubblicò un libro di poesie: The New Creatures.
sono in molti a ritenere che l’alone “mitico” Jim Morrison se lo creò per il suo modo di apparire , perso nei suoi pensieri e , negli ultimi anni, purtroppo perso … e basta nell’eroina.
Le esibizioni di Jim Morrison erano un connubio di sensualità e di ribellione, la sua voce, indiscutibilmente profonda, era saggiamente intervallata in lunghi spazi musicali che Ray Manzarek tastierista, Robby Krieger chitarrista e John Densmore batterista, sapevano magistralmente plasmare in un’eterea atmosfera piena di misticità , come il brano The End che allego, oppure di complice rabbia musicale, come in tal’altri. La chitarra di Robby Krieger sapeva perdersi o graffiare come altrettanto era in grado di fare la tastiera di Ray Manzarek e John Densmore, riusciva a tessere il tutto, con i ritmi della sua batteria.
Jim Morrison, cavalcò in pieno la cultura degli anni ’60, la ribellione, l’uscire dagli schemi sociali, lui, impetuoso profeta della libertà e poeta maledetto, era l’incontrastato Re Lucertola di quel mondo che stava nascendo e lo viveva, lo respirava e lo percorreva, forse, troppo velocemente …
Due sue semplici frasi, semplici ma complessi nella loro attuabilità, ce lo dipingono meglio:
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“Noi giovani siamo troppo violenti, magari un po’ fuori di testa, ma l’unica cosa che ci differenzia dagli altri: è che loro ragionano col cervello, noi gente pazza ragioniamo col cuore”.
“Ci sono diversi tipi di libertà, e ci sono parecchi equivoci in proposito? Il genere più importante di libertà è di essere ciò che si è davvero. Si baratta la propria libertà per un ruolo. Si barattano i propri sensi per un atto. Si svende la propria capacità di sentire, e in cambio si indossa una maschera. Si può privare un uomo della sua libertà politica e non lo si ferirà? Finché non lo si priverà della sua libertà di sentire. Questo può distruggerlo”.
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