Chi non ha mai cantato “i love you baaabyyy, nanananana i need you baaabyyy nanananaa i can’t take my eyes off yooouuuu” ?
Ebbene, è ora che sappiate che non è di Gloria Gaynor, bensì di Frankie Valli & The Four Seasons, quartetto tipicamente Blues e Doo – Wop formatosi nel 1954 da Francesco “Frankie Valli” Castelluccio, Tommy DeVito, Robert “Bob” Gaudio (scrittore dei testi e musiche) e Nicholas “Nick Massi” Macioci. Tra il 1960 e il 1964 hanno scalato più volte le classifiche mondiali, rimanendo al primo posto per parecchie settimane con capolavori della musica quali “Rag Doll”, “Walk Like a Man”, “Sherry” e “Big Girls Don’t Cry”.
Ma non siamo qui a parlare di musica, bensì di cinema.
Il 19 giugno è uscito nelle sale “Jersey Boys”, la nuova perla firmata Clint Eastwood che racconta proprio la vita e le vicende di Frankie Valli & The Four Seasons, da quando erano ancora quattro sedicenni del New Jersey di belle speranze a quando sono diventati idoli mondiali. Il film è basato sull’omonimo musical di Broadway in scena dal 2005.
Clint Eastwood torna e lo fa con l’ennesima perla rara (dopo gli ultimi J. Edgar, Mystic River, Million Dollar Baby e Gran Torino), tirando fuori un film fatto bene, nonostante qualche pecca durante il montaggio, in cui vediamo alcuni punti messi un po’ a caso e alcuni attori lasciati totalmente nell’anonimato. Ma ne parliamo dopo. Il film, come dicevo prima, è basato sull’omonimo musical di Broadway che per forza di cose non ho visto, quindi non posso di certo paragonare le due arti, ma dirò la mia sul film: è un CA PO LA VO RO.
Viaggia leggero su tematiche fin troppo difficili anche da capire, a volte. Ci troviamo nel 1954 dove la musica ancora funzionava, e i giovani erano sicuramente più “facilitati” nello sfondare musicalmente. Dall’altra parte, ci troviamo nel 1954 dove a volte i debiti arrivano prima della fama, dove per sfondare hai bisogno d’aiuto, dove Frank Sinatra era The Voice e nessuno poteva sovrastare il suo mito.
Tutto questo nelle mani di un giovane ragazzetto italiano, Francesco Castelluccio, dotato di un’estensione vocale rara e fenomenale, sotto l’ala protrettrice di Tommy DeVito, ragazzetto sempre in mezzo ai guai che aiuterà Frankie ad emergere, diventando suo migliore amico e co-fondatore dei Four Seasons. Dopo, però, arriva la botta: la fama porta successo, porta soldi, porta la bella vita, porta le donne e l’alcool, ma sgretola la vita privata, gli affetti, il senso di responsabilità. Si nota il filo sottilissimo tra i due mondi, che appena si smuove fa crollare tutto. E’ qui che è stato bravo Easwood, ha colto in pieno l’essenza del vuoto che lascia il successo. L’unica cosa, come dicevo prima, è stata l’assenza di personaggi secondari, presenti dall’inizio del film ma gestiti malissimo. Basti pensare alla famiglia Valli, o parti del montaggio in cui si passava da ricordi a presente e da presente a anni dopo con troppa leggerezza, facendo chiedere allo spettatore “no, aspetta, ho perso il filo”. Prima dello svolgimento vero e proprio della pellicola, all’inizio è a tratti lenta e poco girevole, ma dopo corre come un treno per gli eventi che lasciano incollati allo schermo fino alla fine.
Clint Eastwood ha voluto come personaggi principali gli stessi attori che hanno recitato nel musical originale di Broadway, e questo ci piace.
Frankie Valli è John Lloyd Young, vincitore di un Tony Award per l’interpretazione del suo personaggio nel Musical;
Tommy DeVito è Vincent Piazza, Italoamericano nato nel Queens e attivo nel mondo delle Serie Tv: lo si ricorda per “I Soprano” e “Boardwalk Empire”, nel ruolo di Lucky Luciano;
Bob Gaudio è Erich Bergen, anche lui interprete del personaggio anche nel Musical;
Nick Massi è Michael Lomenda, giovane attore alle prime armi.
Troviamo anche Christopher Walken (è il Cavaliere senza testa di Sleepy Hollow di Burton, per dire), nel ruolo di Angelo de Carlo, un mafioso arrivato dalla Sicilia, socio del clan Genovese, immischiato in vari affari sporchi (tra cui anche Cosa Nostra), ed intercettazioni in cui era presente anche Frank Sinatra. Un santino, insomma, ma che aiuterà tantissimo i giovani quattro.
Le musiche e la produzione esecutiva sono affidate ai reali Frankie Valli e Bob Gaudio, e beh riascoltando certi capolavori non potevo aspettarmi di meglio! in italia è distribuito dalla Warner Bros.
Che dire? Consigliato ma di brutto.
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