Il consorzio di università italiane che si occupa della contabilità degli studenti ovvero il Cineca ha condotto un interessante ricerca che ha messo in luce come il numero dei laureati nel bel Paese sia diminuito drasticamente.
Il numero dei laureati in Italia in un anno è diminuito del 10% cioè si sono avuti 18 mila laureati triennali in meno. Cifre che diventano ancora più interessanti più interessanti se consideriamo i dati relativi all’anno 2012/2013 dove il numero dei laureati complessivamente in meno è di 34 mila. L’aerea meno colpita da questo crollo è quella scientifica che ha fatto registrare solo un 8% in meno mentre l’area più colpita è quella sanitaria che ha fatto registrare un calo del 16%.
Come riportato da Repubblica, bisogna fare una distinzione di genere, infatti dei 18 mila laureati in meno, di cui abbiamo discusso prima, 12 mila sono donne. Per comprendere a pieno tale situazione è sufficiente dire che per numero di laureati siamo stati superati dalla Romania, dalla Repubblica Ceca, da Malta, dal Portogallo e dalla Slovacchia.
Le cause di una tale diminuzione del numero di laureati, secondo me, è da ricercare nei fattori più ovvi come l’elevato importo delle tasse, libri sempre più costosi che molto spesso non sono altro che rivisitazioni di testi precedentemente prodotti, le strutture universitarie che molto spesso sono in stato di decadimento e non riescono a coinvolgere gli studenti, il periodo di crisi in cui viviamo e quindi sono sempre meno gli studenti fuori sede perchè è troppo dispendioso per una “famiglia normale” ma soprattutto è perchè molti si chiedono “Ma cosa studio a fare se poi non ho un lavoro?”.
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