Rapporto Istat 2011: al Nord è ormai in voga il rito nuziale civile. Nuovi valori o crisi economica?
La crisi italiana nasce dalla famiglia. Non è un nuovo sponsor politico, né una news economica, ma è ciò che emerge dall’analisi annuale dell’Istat sul 2011. Il dato più clamoroso registrato dall’Istituto Statistico è sul sorpasso del matrimonio civile, con una percentuale del 51,7%, su quello religioso nel Nord del Paese. In aumento anche le separazioni del 2,6%, mentre i divorzi sembrano registrare un leggero calo. L’Istat ha fotografato, come sempre, la realtà del nostro Paese. Un simile andamento, per un Paese che è sempre stato attento al rispetto di taluni valori, quale ad esempio il rito religioso del matrimonio, più che una scelta di autonomia religiosa, sembra essere una scelta economica. Le giovani coppie che decidono di convolare a nozze preferiscono una cerimonia dai caratteri più contenuti e certamente più parsimoniosi, considerato che ogni matrimonio comporta una spesa media di 25.000 euro. Una cifra insostenibile in un periodo di crisi economica così stringente. Il dato sembra essere confermato anche dalla diminuzione, seppur lieve, dei divorzi. La separazione concede forse meno autonomia legale per chi voglia ri-convolare a giuste nozze, ma è senza dubbio una soluzione più immediata e conveniente.
Certamente talune decisioni sono condizionate dal contesto sociologico: il Meridione sembra ben lungi dall’abbandonare la cerimonia religiosa, ben salda al 76,3%, ma con questa tendenza nazionale si potrebbe ipotizzare un’inversione di rotta anche in questa zona del Paese.
Questi due sembrano essere gli unici dati “fuori dal comune” dell’Istat, dato che gli altri risultati sfiorano il limite della prevedibilità: l’Italia è in regressione, economica e sociale. La maggior parte dei giovani è senza lavoro, dal cui mercato le donne sembrano essere ancora esclusa in larga parte. Al tempo stesso, la bilancia demografica non sembra accennare all’aumento: in media il numero di figli nazionale è dell’1,41, la maggior parte dei quali avuti da mamme “over” in età.
Nonostante le difficoltà economiche però, la prima causa di disagio per le famiglie italiane resta il traffico, in testa con il 38,4%, dato avvallato dalla certezza statistica che ben sette italiani su dieci preferiscono l’auto per raggiungere il posto di lavoro. Come dire che sì, la famiglia è in netta crisi, si rinuncia anche al matrimonio, ma alla comodità dell’auto non riusciamo a dire no.
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