Effetto nocebo per chi soffre di ipocondria: è il risultato di una nuova ricerca condotta dalla Johannes Gutenberg University di Mainz.
Non tutte le malattie sono fisiche: in Italia crescono gli affetti da ipocondria, ovvero quella preoccupazione eccessiva ed infondata che ci fa temere per il nostro stato di salute. Un effetto che però gli ipocondriaci dovrebbero davvero temere è quello nocebo. Quest’ultimo è un effetto esattamente contrario al placebo: l’effetto nocebo indica le reazioni negative o indesiderate che un soggetto manifesta nei confronti di un falso farmaco somministratogli. Una forma di condizionamento mentale, che è anche alla base della stessa ipocondria.
Effetto nocebo negli ipocondriaci
Uno studio condotto dai ricercatori della Johannes Gutenberg University di Mainz ha posto l’attenzione sulle conseguenze delle notizie riguardati malattie e stati di salute fatte circolare dai media. Secondo gli studiosi, le news diramate produrrebbero un effetto nocebo su chi soffre di ipocondria. Ad alcune persone son state comunicate delle notizie sui rischi per la salute causati dall’esposizione ad onde elettromagnetiche: tra queste, un gruppo ha chiaramente manifestato i sintomi solo sentendone parlare, sebbene essi non fossero stati esposti realmente al rischio. I soggetti hanno registrato vertigini, stati confusionali e distrazioni e tutto ciò solo per aver sentito parlare di una possibile esposizione ad onde elettromagnetiche.
Gli affetti da ipocondria presentano una naturale tendenza all’esagerazione sintomatica. Per un ipocondriaco un mal di testa si trasforma immediatamente in un tumore, una escoriazione in un’infezione, una fitta al petto per un infarto. Sono vittime dell’autosuggestione, così come spiega la psicanalista Lella Ravasi Bellocchio: “si suggestiona interpretando in maniera erronea le normali sensazioni che provengono dall’interno del corpo. E così ha la quasi certezza di avere qualcosa di grave e vede nel medico il migliore amico, l’unico in grado di rassicurarlo“. A determinare l’ipocondria interviene la sensazione del mancato controllo della propria vita, ma : “può anche essere la paura di lasciarsi andare, la sensazione che qualcosa di cui non si può avere il controllo totale, come la salute appunto, ci sfugga di mano“. Il fenomeno è aumentato innanzitutto per lo stress a cui ognuno è sottoposto: cresce difatti la paura che il corpo non sia sufficientemente in forma per affrontare la vita quotidiana, che ci mette alla prova ogni giorno. Un altro responsabile dell’ipocondria è però internet, accompagnato da tutta l’industria mediatica. Il continuo bombardamento a cui si è sottoposti induce le persone a somatizzare le notizie ricevute. L’unico modo per guarire? “Razionalizzare, minimizzare, imparare a conoscere se stessi e capire che quando la patologia è immaginaria può guarire senza problemi”.
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