Vi siete mai immaginati di avere dei piccoli omini nel cervello che rappresentano le vostre emozioni? Ecco Inside Out, il nuovo attesissimo lungometraggio Pixar, distribuito dalla Walt Disney Pictures.
Attenzione: l’articolo potrebbe contenere spoiler.
La Pixar si è presa una lunga pausa dopo Monsters University (2013), ed è tornata alla grande con Inside Out, un film che vi farà tanto ridere, tanto commuovere, tanto sognare.
Gioia, Tristezza, Disgusto, Rabbia, Paura.
Ognuno di noi considera queste come le emozioni principali.
Sono anche nella testa di Riley, 11 anni, la cui esistenza viene travolta da un trasferimento dalla sua cittadina del Minnesota fino a San Francisco. La vita di Riley cambia, ma Gioia cercherà di rendere questa sua nuova avventura sempre piena di positività. Questo finché Tristezza non si intromette in uno dei ricordi base di Riley, uno di quei ricordi che rimarranno per sempre nel “database” e formeranno il carattere della ragazza. Gioia e Tristezza si ritroveranno nella memoria a lungo termine, per poi finire nel subconscio, mentre Riley sarà gestita interamente da Rabbia, Disgusto e Paura.
Le vere protagoniste sono Gioia e Tristezza, così diverse tra loro ma allo stesso tempo decise ad arrivare all’unico fine: riportare i ricordi di Riley al Quartier Generale. Insieme si scontreranno tra i vari aspetti delle loro emozioni e capiranno che alla fine una non può esistere senza l’altra. Rabbia, Disgusto e Paura sono ottimi co-protagonisti, divertenti e pasticcioni, che creano scompiglio nel database credendo di fare il bene della piccola Riley, a cui ovviamente sono molto affezionati.
Inside Out porta alla Pixar l’ennesima conferma di essere una delle migliori case di produzione cinematografiche. Il regista Peter Docter, sceneggiatore dei primi due Toy Story, di UP, di Wall-e e Monsters & Co. (di cui, insieme ad UP, è anche regista) e vincitore di un Premio Oscar per UP, aveva spiegato nel 2011 che avrebbero esplorato un mondo che conosciamo, ma che nessuno ha mai visto: la mente umana. L’idea di un film con una trama del genere è venuta quando lo stesso Docter si è accorto che sua figlia Elie aveva iniziato ad assumere strani comportamenti: <<ha cominciato ad essere sempre più tranquilla e riservata, il che, francamente, ha dato inizio a molte mie paure e preoccupazioni.>>
Il successo di UP ha fatto sì che Docter credesse molto al progetto Inside Out, voleva proprio creare una storia dalla trama più sofisticata. John Lasseter non ha però potuto partecipare molto al progetto, siccome stava lavorando alla ristrutturazione degli Studios della Disney a Los Angeles. Questo è anche il primo film Pixar senza l’input di Steve Jobs, deceduto nel 2011. E’ stato subito accettato dalla produzione Disney e Pixar e, dopo 5 anni di lavorazione, ritenuto un tempo sufficiente per creare un vero e proprio capolavoro, finalmente vediamo Inside Out, un lungometraggio animato interamente basato sulle emozioni della nostra mente.
In questo film tutte le emozioni presenti si ritrovano nella mente di chi lo sta guardando, facendogli provare tanta gioia in determinati punti, ma anche tristezza, paura, rabbia e disgusto, tenendo comunque saldo il filo che porta a una sola destinazione: trascinato in un turbine di emozioni, Inside Out fa sì che lo spettatore possa tornare a sognare e a pensare a quanto le emozioni siano importanti e così piene di sfumature da renderle tutte uniche e tutte indispensabili.
Il film è stato presentato al Fetival di Cannes il 18 maggio 2015
Nelle sale statunitensi è disponibile al cinema dal 19 giugno 2015 mentre in Italia uscirà il 16 settembre. Il film è accompagnato da Lava, cortometraggio del 2014 che racconta della bellezza delle isole tropicali e del fascino dei vulcani oceanici. Io amo già i protagonisti!
Un film per bambini, ma adatto anche agli adulti. Divertente, commovente, a volte serio e a volte leggero. Inside Out le ha veramente tutte.
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