Ingroia a Palazzo San Macuto, sede della Commissione Rai, ha svolto un sit-in di protesta di Rivoluzione Civile pro: libera informazione
Ingroia con altri aderenti di Rivoluzione Civile ha svolto oggi un sit-in di protesta nel quale tutti gli aderenti di Rivoluzione Civile portavano un fazzoletto davanti alla bocca. La protesta inscenata da Ingroia e dagli altri manifestanti ha il fine di richiamare l’attenzione sul fatto che la libertà di informazione della Rai, in realtà è una libertà soltanto apparente.
Così facendo Ingroia intende porre l’attenzione sulla mancata equità delle informazioni, sulla censura in atto verso un tipo di informazione “scomoda” alla quale i Media rispondono facendo il tutto per tutto al fine di negare quasi l’esistenza di pareri discordi.
Una censura, che Ingroia, intervistato, ha fatto sapere, se eletto, cercherà di combattere. Una su tute le cose e le leggi che Ingroia cercherà di cambiare o di portare , finalmente a risoluzione, sono, una su tutte, la legge sul Conflitto di interesse ma anche la tanto meritevole di cambiamenti legge sull’uscita dei partiti dal consiglio d’amministrazione della televisione pubblica.
Ingroia, intervistato ha rilasciato alle fonti ufficiali le seguenti dichiarazioni:
“La decisione scandalosa della Commissione di vigilanza Rai di escludere Rivoluzione civile dal dibattito finale in tv, privilegiando la presenza dei leader delle coalizioni – Bersani, Monti, Berlusconi – è l’ulteriore dimostrazione della bontà della nostra proposta politica”.
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“Questo bavaglio che abbiamo indossato oggi sta a significare che in Italia la libertà di informazione è soltanto apparente. Siamo agli ultimi posti nel mondo e la decisione di escludermi dal dibattito finale in Rai lo conferma. Se non avremo accesso all’informazione ci rivolgeremo in tutte le sedi, nazionali e internazionali, per vedere ripristinato il nostro diritto fondamentale”.
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