Tutto in poche ore, alla velocità del fulmine. Alessandro Proto è un giovane imprenditore rampante, “nato” come immobiliarista, ha poi scoperto una grande passione per l’alta finanza e, negli ultimi mesi, per la politica. Alessandro Proto era infatti uno dei candidati alle Primarie del PDL che, come sappiamo, non si sono poi svolte a causa della sesta “ridiscesa in campo” di Berlusconi.
Dopo la delusione politica, Alessandro Proto non si è dato per vinto e ha deciso di puntare decisamente sul settore editoriale. Dopo aver ipotizzato la scalata al “Fatto Quotidiano” di Antonio Padellaro e Marco Travaglio, ha lanciato un’offerta di 400.000 euro per l’acquisto di “Pubblico”, il giornale fondato da Luca Telese e miseramente fallito sotto il peso della mancanza di un vero business plan dopo appena tre mesi.
Ma andiamo con ordine. Alessandro Proto avrebbe avuto intenzione di acquistare una partecipazione del “Fatto Quotidiano” rilevando, al prezzo di 5,5 milioni di euro, la quota di Francesco Aliberti. L’ipotesi d’acquisto è indirettamente confermata dalla mail di fuoco inviata al giornalista Gianni Barbacetto lunedì scorso, dopo la pubblicazione sul Fatto di un articolo evidentemente poco gradito al trader. Il collega Andrea Scanzi ha reso pubblico il contenuto della mail attraverso il proprio profilo Facebook:
“Caro Barbacetto dei miei coglioni, l’articolo che ha scritto oggi e’ totalmente privo di ogni fondamenta su tutta la linea. Procederò per vie legali contro Lei e il Suo giornale. (..) Mi dia qualche settimana e mi compro il giornale e la metto a pulire i cessi. Lei e’ la vergogna dei giornalisti. Scrive falsità solo per distruggere le persone. Con me non ci riuscirà frustrato di merda. Con stima“.
Passano pochi giorni e diventa ufficiale l’acquisto da parte di Proto di un giornale, nato e vissuto (molto poco) da una piccola scissione della redazione del Fatto: Pubblico. Oltre ai 400.000 euro per l’acquisto, Proto si è accollato anche i 200.000 euro di debiti della testata e ha annunciato investimenti di ben 4 milioni per rilanciare il giornale, confermando in blocco la redazione esistente. Obiettivo dichiarato di Proto, creare “un Fatto Quotidiano di centrodestra”. Una fine decisamente beffarda per quel Pubblico che Telese aveva inteso come testata indipendente, ma fortemente schierata a sinistra.
Poche ore dopo l’acquisto di Pubblico tuttavia scattano le manette ai polsi di Proto. Il trader è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Milano per “manipolazione del mercato e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza” in riferimento alla mancata comunicazione alla Consob delle necessarie informazioni su compravendite aventi come oggetto titoli quotati sui mercati internazionali, in particolare Tod’s (società di Diego Della Valle di cui Proto afferma di possedere il 2,88%) e RCS (società che edita il Corriere della Sera).
Pubblico, nelle intenzioni di Proto, dovrebbe tornare in edicola fra venti giorni…ma per il momento dovrà, prima di tutto, cercare di uscire dal carcere.
Commenti riguardo il post