In the flesh. Una nuova tv series britannica cerca di fare concorrenza all’attuale The Walking Dead senza però cercare di copiarlo.
In the flesh, nuova serie Tv Cult.
Quando si parla di non-morti, vengono sempre in mente i film di Romero, o l’italianissimo Lucio Fulci, ma in questi anni la passione per gli zombie movie, e videogiochi legati all’ambientazione dei mangiatori di vivi, hanno acquisito un gran numero di fan. Un esempio lampante è The Walking Dead, che già precedentemente era famoso come fumetto, ma con l’uscita della serie tv si è ufficialmente consacrato come uno dei maggiori esponenti del genere.
Insomma, abbiamo avuto zombie incredibilmente veloci e affamati, zombie lenti e stupidi, e con Warm Bodies, zombie che trovano la linfa vitale nell’amore di una donna (questa è difficile da digerire), però come sempre gli spunti non mancano a registi fantasiosi, ed ecco allora “In the flesh”! una serie supernatural drama che con il solito stile britannico vuole provare a trattate temi importanti.
La storia comincia con un flashback del nostro zombie (Kieren Walker, interpretato dal giovane attore Luke Newberry) che si trova a dover affrontare ricordi che lo torturano legati ad una vita passata che sta cercando di cancellare. Una riabilitazione, che può subito far pensare al sopra citato uscito qualche mese fa Warm Bodies, ma che si distanzia totalmente dai temi sdolcinati di quest’ultimo. Una delle cose che si notano subito sono le scene tra la comicità, e il drammatico, se da una parte delle riprese fanno notare l’evidente comicità che si può trovare nell’ottusaggine o ignoranza dei personaggi, dall’altra si evidenzia quanto queste due caratteristiche possano essere pericolose se poste o trattate in un ambiente dove ci sono dei problemi importanti che possono essere affrontati solo da menti con un minimo di intelligenza.
A questo punto il nostro protagonista si troverà a doversi scontrare con temi che assolutamente anche in un mondo di zombie non si distanziano dalla realtà attuale delle nostre città, stati. Perché purtroppo il pregiudizio, l’ipocrisia, l’emarginazione, sono problemi che tutti noi dobbiamo affrontare (se lo fa uno zombie, perché non dovremmo farlo noi?). Un’ultima cosa che voglio dire senza causare spoiler, che però che allo stesso tempo analizzerete a fine puntata, se queste persone cieche e sorde, si trovassero poi a dover affrontare una situazione simile o peggiore cosa farebbero? Vedremo.
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