Sono sempre più numerosi i virus dell’influenza che si diffondono nel mondo. Attualmente un nuovo ceppo si sta espandendo in Cina; un altro invece, che crea problemi respiratori anche gravi, è arrivato da poco in Europa dal medio oriente. E sono stati proprio i timori di nuove pandemie ad aver accelerato le ricerche di nuovi vaccini che ora, grazie agli studi compiuti dai ricercatori del Centro americano per la ricerca sui vaccini dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive (Niaid), potrebbero essere sostituiti da una singola soluzione immunizzante: un vaccino unico, efficace su più virus diversi.
VaccinoPer arrivare al vaccino jolly i ricercatori sono partiti da un’analisi della proteina – l’emoagglutinina – che si trova sulla superficie del virus e che gli serve per agganciarsi alla superficie delle cellule dell’organismo, per infettarle. Questa proteina deve essere riconosciuta dal nostro sistema immunitario affinché si scateni l’azione difensiva degli anticorpi, e proprio su di essa è stata fissata una nuova, innovativa molecola, frutto delle nanotecnologie più avanzate; molecola che ha aumentato la capacità del sistema immunitario dell’organismo di innescare una risposta verso il virus.
Gianni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, ha così commentato i risultati della ricerca: il vaccino funziona contro ceppi diversi dell’influenza ed è un passo avanti per arrivare a un’immunizzazione universale. Se si rivelasse efficace nell’uomo come lo è stato nei furetti, sarebbe un grande risultato, ottenuto grazie alla genomica e alle nuove tecnologie. L’influenza, come ben sappiamo, colpisce in Italia oltre 6 milioni di persone ogni anno.
Ma perché ricorrere al vaccino jolly, abbandonando così i vaccini tradizionali? Il problema dei vaccini attualmente esistenti è la loro veloce perdita di efficacia. E’ infatti necessario rinnovarli a ogni stagione, per riuscire a stare dietro alle trasformazioni dei virus influenzali, sempre diversi e imprevedibili. Il vaccino jolly, invece, a detta degli esperti sarebbe più sicuro e pratico, anche se necessiterà di ulteriori ricerche e sperimentazioni prima di sostituire in via definitiva i vaccini tradizionali.
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