Un guasto tecnico di una turbina ha provocato una fuoriuscita di gas e l’esplosione di una nube sul cielo di Taranto. La denuncia dei cittadini ai vigili del fuoco. E intanto continua la lotta tra l’azienda e la magistratura.
Nuovo allarme per l’ambiente tarantino: questa mattina è stata avvistata una nube , di colore intenso, attorno allo stabilimento. La comunicazione è stata data dagli stessi cittadini ai vigili del fuoco denunciando come, verso le nove, la nube fosse così densa da essere vista anche a molti chilometri di distanza. La nube è stata provocata dalla fuoriuscita di gas a seguito del blocco di una turbina collegata all’altoforno 5, famoso per essere il più grande di tutto l’immenso stabilimento. L’azienda ha ripristinato il guasto tecnico, regolarizzando la normale pressione del gas, la cui fuoriuscita aveva fatto scattare le valvole di sicurezza. Il dibattito non è sul guasto tecnico ma sulla durata: mentre l’Ilva ha dichiarato che non sono fuoriuscite sostante inquinanti e che il tutto ha avuto una durata di un minuto, i cittadini sostengono che il processo di intervento e riprestino ha richiesto una durata più ampia e che quindi vi son state fuoriuscite dannose per l’ambiente e la salute.
La vicenda quotidiana si inserisce nella filo di raso che attornia l’azienda siderurgica più grande d’Europa. L’Ilva si sta preparando nuovamente a rispondere a Patrizia Todisco, il gip che ha emesso l’atto di blocco di vendita per tutte le merci sequestrate quando, lo scorso luglio, si era imposto il sequestro all’intera azienda, sequestro evidentemente non rispettato. Al momento, il gip ha permesso la vendita di suddetto materiale, affidandolo però ai custodi giudiziari e blindando il ricavato in un fondo per la confisca. La partita a braccio di ferro continua quindi ad essere combattuta e ancora non si intravede l’ombra di una possibile soluzione.
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