Iliade – lo scritto omerico veniva fatto risalire da storici e archeologi in un lasso di tempo vago, ora un team formato da biologi, genetisti e linguisti determina la data con un margine di approssimazione di 50 anni. È il 762 A.C.
iliade – Peter Paul Rubens, Achille trafigge Ettore 1630-1635Iliade – secondo una ricerca interdisciplinare che compara nozioni linguistiche, genetiche e biologiche, è stata scritta nel 762 A.C. 50 anni più, 50 anni meno.
Iliade – Uno studio pubblicato sulla rivista BioEssays, realizzato in collaborazione tra biologi dell’Università di Reading in Inghilterra, genetisti dell’Università del New Jersey e linguisti dell’Università di Santa Fe’ nel New Messico, analizzando l’evoluzione linguistica attraverso l’elenco Swadesh (una tavola di comparazione linguistica atta a studiare lo studio e l’evoluzione delle lingue in rapporto tra loro), sono giunti alla conclusione che L’Iliade, probabilmente scritta a più mani, abbia una datazione che può essere fatta risalire, con un margine di errore di circa 50 anni, al 762 A.C.
Partendo dal presupposto che “le lingue si comportano esattamente come i geni” (parole di Mark Pagel teorico evoluzionista dell’Università di Reading ) gli scenziati hanno studiato l’evoluzione nel tempo di 173 vocaboli contenuti nell’Iliade, prendendo in considerazione il greco omerico, il greco moderno e l’ittita (una lingua indoeuropea parlata in Anatolia nel II millennio a.C. dal popolo degli Ittiti), valutando parametri fondamentali come la variazione nel tempo dei lemmi in relazione alla distanza temporale tra i diversi idiomi e la percentuale dei lemmi condivisi.
Le conclusioni di questo studio sono importanti per alcune ragioni: innanzitutto hanno confermato le tesi di storici e archeologi, collimandone nei risultati, ma inoltre hanno dimostrato l’efficacia di uno studio linguistico comparato usando gli strumenti della biologia e della genetica: “Abbiamo cercato di documentare la regolarità nell’evoluzione linguistica e di studiare il vocabolario di Omero, così come si cercano tracce di geni in un genoma” dice ancora Mark Pagel “L’esito della nostra ricerca dimostra l’importanza dello studio dell’evoluzione delle lingue per dipanare questioni relative alla storia, all’archeologia e all’antropologia. Un po’ la stessa cosa che si fa con i geni”.
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