Il tempo rallenta e si fermerà del tutto, sono le ipotesi contenute in uno studio condotto della Università di Salamanca.
Il tempo
Il tempo rallenta e si fermerà del tutto, tutte queste ipotesi future fanno parte di uno studio che ha sviluppato delle ricerche contenute in uno studio della Università di Salamanca. Il tempo rallenta ed:
A un certo punto, molto dopo la fine della Terra, il tempo si fermerà del tutto e ogni cosa apparirà come se fosse congelata, in una sorta di fermo immagine che dura per sempre.
Il tempo rallenta e si fermerà, ma tranquilli, pare che ciò avverrà quando sulla terra non ci sarà più vita. Questo studio è stato portato avanti da Jose Senovilla, Marc Mars e Raul Vera della Università dei Paesi Baschi e della Università di Salamanca pubblicato su “Physical Review D”, i quali asseriscono che:
L’Universo non si sta espandendo sempre più velocemente lontano dal suo centro. Anzi, è il tempo che sta rallentando e prima o poi si fermerà del tutto.
L’energia oscura, che causerebbe l’accelerazione dell’Universo in espansione contro ogni legge di gravità, in realtà non esisterebbe sarebbe il tempo, con il suo rallentamento, a farci percepire in accelerazione l’Universo, mentre in realtà il cosmo sta rallentando.
Il tempo rallenta ma tutto questo sarebbe così lieve da essere impercettibile per gli umani:
A un certo punto, molto dopo la fine della Terra, il tempo si fermerà del tutto e ogni cosa apparirà come se fosse congelata, in una sorta di fermo immagine che dura per sempre.
Questo è stato spiegato da Gary Gibbons, cosmologo della University of Cambridge, l’ipotesi non è così assurda come sembra:
Noi crediamo che il tempo sia nato con il Big Bang, e così come è nato può anche sparire.
Il tempo è la dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi. Essa induce la distinzione tra passato, presente e futuro. La complessità del concetto è da sempreoggetto di studi e riflessioni filosofiche e scientifiche.
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Dalla nascita dell’universo, presumibilmente e secondo la conoscenza umana, inizia il trascorrere del tempo. I cambiamenti materiali e spaziali regolati dalla fisica determinano, secondo l’osservazione, il corso del tempo. Tutto ciò che si muove nello spazio e/o si trasforma è così descritto anche a livello temporale. Alcuni esempi tra i più immediati della correlazione tra tempo e moto sono la rotazione della Terra attorno al proprio asse, che determina la distinzione tra il dì e la notte, e il suo percorso di rivoluzione su di un’orbita ellittica intorno al Sole, che determina le variazioni stagionali.
Il dato certo dell’esperienza è che tutto ciò che interessi i nostri sensi sia energia o materia, ovvero, loro trasformazioni.
La materia, come più intuibile riferimento, è, e (contestualmente) diviene (ossia assume altra forma). L’ovvietà di questa asserzione non tragga in inganno: essa sottende una contraddizione, perché l’essere di un oggetto è certificato dalla sua identità (nel tempo), ovvero dal suo permanente esistere; il divenire, invece, presuppone la trasformazione, ovvero la diversità (della forma), per cui impone un “prima” e un “dopo”, vale a dire un (intervallo di) “tempo”. Il tempo “origina” dalla trasformazione.
La percezione del “tempo” è la presa di coscienza che la realtà di cui siamo parte si è materialmente modificata. Se osservo una formica che si muove, la diversità delle posizioni assunte, o se presto attenzione al susseguirsi dei miei pensieri o ai battiti del mio cuore, fatti fisiologici, ed in ultima analisi, fisici, ciò certifica che è trascorso un “intervallo di tempo”. Si evidenzia “intervallo” a significare che il tempo è sempre una “durata” (unico sinonimo di tempo), ha un inizio e una fine.
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