I mercati azionari prevedono ingovernabilità e si ritirano bocciando sonoramente il pericolo che due maggioranze distinte possano sedere nei due rami del Parlamento.
All’inzio del pomeriggio, le prime proiezioni mostravano l’Italia come un paese con un governo di centrosinistra stabile. La doccia fredda è arrivata quando le previsioni basate sugli exit poll hanno cominciato a dare il Pdl in grande spolvero al 31% che tallona la coalizione Pd-Sel. Lo scenario che i mercati finanziari hanno mostrato di prediligere maggiormente è, ovviamente, basato sulla stabilità, quando la distanza tra i due maggiori contendenti era attestata attorno agli 8 punti.
Piazza Affari, prima delle proiezioni che funestano la festa del centrosinistra, stava guadagnano il 4% ma la tendenza si è invertita immediatamente. In poco più di un’ora l’indice è finito addirittura in territorio negativo, -0,34% per poi attestarsi, in chiusura, allo 0,73%. I titoli bancari che stavano trainando la crescita dell’indice, hanno subito un forte contraccolpo così come l’osservato speciale Mediaset, che dopo aver aperto con un sonoro +10%, alla probabilità di ingovernabilità, ha regredito chiudendo in linea con il resto della borsa, azzerando i guadagni.
Anche lo Spread ha dato dimostrazione della volatilità del mercato e della sfiducia nei confronti di ciò che potrebbe accadere. Alla chiusura dei seggi e alla conseguente comparsa dei primi exit poll che davano il centrosinistra in forte vantaggio, era sceso a 255 punti base. Come per il resto della Borsa, il differenziale tra i titoli di stato italiani e gli omologhi tedeschi, è schizzato a 287 punti, oltre la soglia di sicurezza denominata quota Monti, all’annuncio della forte ripresa del Pdl.
Il tracollo della borsa di Milano, ha ridimensionato anche gli altri mercati azionari europei facendoli chiudere in positivo ma con delle sensibili perdite, rispetto al terreno guadagnato in precedenza; Londa chiude a +0,6%, Parigi a +1,5 e Francoforte a +2%.
La grande instabilità dei mercati finanziari che al primo accenno di eventuali problemi hanno dato segni di insofferenza, sono un chiaro sintomo di quanto le elezioni italiane fossero sotto i riflettori degli investitori europei e statunitensi. L’avanzata del Pdl è coincisa con una ondata di sfiducia che ha dimostrato quanto la finanza mondiale sia preoccupata e non si fidi dell’Italia e di ciò che potrebbe succedere una volta terminato lo spoglio delle schede.
E, nel frattempo, si attende con ansia, la risposta oltre oceano della borsa di Wall Street
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