Caro Oscar Giannino, dopo quello che è accaduto chi fermerà il declino di “Fermare il Declino”? Sia detto con chiarezza, in Italia abbiamo assistito, soprattutto negli ultimi anni, a bugie ben più gravi di quelle del giornalista neoliberista pronunciate senza pudore da tanti, decisamente troppi, politici.
Il rischio che si pone tuttavia per chi si erge, come nel caso di Giannino, a censore dei comportamenti altrui, è quello di non poter commettere nemmeno il minimo errore. Già altri leader politici più navigati (anche se Oscar Giannino in realtà fa politica da una vita, essendo diventato segretario nazionale della Federazione Giovanile del Partito Repubblicano Italiano già nel 1984) come Antonio Di Pietro hanno visto il loro partito dissolversi come neve al sole sotto il peso di scandali finanziari (caso Maruccio et similia) e di un semplicissimo servizio giornalistico di Report. L’Italia dei Valori, presentatasi come partito della “purezza” e dell’inflessibilità contro chi commette reati, si è ritrovata a dover fare i conti con i propri “compagni che sbagliano” ed è stato facile per gli avversari dimostrare che alla fine dei conti anche l’IDV era un partito come tutti gli altri, un partito che aveva beneficiato per anni dei rimborsi elettorali come gli altri e che li aveva spesi in maniera estremamente discutibile.
Come dimenticare poi l’ormai celeberrima bufala di Silvio Berlusconi su Ruby Rubacuori nipote di Mubarak? Se andassimo poi ad elencare tutte le frasi “diversamente vere” di Berlusconi nell’ultimo ventennio dovremmo scrivere un lungo romanzo e non è questa la sede.
Ricordate poi la casa con vista Colosseo acquistata da Claudio Scajola a sua insaputa?
La casistica delle bufale pronunciate dai politici italiani non ha fine, ma un caso, analogo a quello di Oscar Giannino riguardante anch’esso i titoli di studio merita di essere citato.
Torniamo indietro nel tempo a metà anni ’70. Umberto Bossi si è iscritto alla Facoltà di Medicina di Pavia e dopo “brillanti” studi ha conseguito la Laurea. Organizza ben tre feste di laurea per celebrare la felice conclusione degli studi. Nel 1975 sposa Gigliola Guidali, commessa di Gallarate. Nel 1979 nasce il primo figlio di Bossi, Riccardo. Il padre Umberto è ancora iscritto alla Facoltà di Medicina e non ha un lavoro stabile. La moglie pone un ultimatum al futuro Senatur, imponendogli di trovarsi un lavoro stabile. Pochi anni dopo, nel 1982, la Guidali otterrà la separazione.
In seguito, la prima moglie di Bossi riferirà in un’intervista che “Umberto usciva tutte le mattine di casa con la valigetta del dottore, dicendole «ciao amore, vado in ospedale», senza essersi però mai laureato. Gli mancavano ancora sei esami”.
Nascerà poi il secondo figlio, Renzo Bossi detto “il Trota” che, seguendo le orme del padre si laureerà brillantemente all’Università Kristal di Tirana, Albania.
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