HOT, il video della loro ultima canzone The Mistral Blows e la collaborazione della band con Amanda Knox | Video The Mistral Blows CENSORED
HOT, The Mistral Blows
HOT, The Mistral Blows e la collaborazione della band con Amanda Knox. Leo Ariel, chitarrista degli Hot, riguardo a The Mistral Blows, ed al loro incontro in carcere con Amanda Knox nel 2011 durante la sua detenzione nel carcere di Capanne a Perugia, ha dichiarato in merito alla loro collaborazione per una delle canzoni contenute nell’album previsto per il 2013:
L’incontro con Amanda Knox è stato per noi molto importante, lei è una nostra cara amica ma ci teniamo a precisare la canzone ”The Mistral Blows” l’abbiamo scritta noi.
Il video, che prende spunto da due sceneggiature scritte dalla studentessa agli Hot in quattro lettere durante la detenzione, avrebbe dovuto contenere anche trenta secondi di un filmato che ritraeva la Knox in carcere ma sono stati ‘oscurati’ da un cartello rosso con la scritta ”Censored’.
La produzione che ha curato la canzone The Mistral Blows riguardo al comportamento di Amanda Knox ha dichiarato che la stessa Amanda Knox:
Dopo aver dimostrato più volte parere favorevole e il suo benestare, e nonostante le liberatorie firmate in possesso della band, come se forzata, ha richiesto la rimozione delle sue immagini esclusive e persino l’omissione dai crediti del video stesso, nonostante sia risaputo che ha scritto le sceneggiature personalmente.
The Mistral Blows, che parla anche a nome degli altri componenti degli Hot e cioè Nicholas, Didi e Dizzy , è uscito la settimana scorsa e sono cominciati a uscire tanti articoli ma vengono dette tante cose non corrette.
Amanda ha scritto due sceneggiature che poi il regista ha riadattato in un videoclip di quattro minuti. Ovviamente ha fatto delle scelte e dei tagli, se avessimo dovuto dire tutto quello che c’era e come lo aveva scritto lei avremmo dovuto fare un film.
Leo Ariel chitarrista degli hot e coautore col gruppo del brano The Mistral Blows, spiega anche, sulla presa di distanza della Knox che:
Anch’io sono rimasto un po’ sorpreso ma si è molto diversi, presumo, tra quando si è in carcere e quando se ne è usciti fuori. Siamo amici e il suo sentimento, lo so, è genuino ma ora si trova in una posizione di favore sotto alcuni punti di vista che non le permette di esporsi in maniera ancora troppo forte mediaticamente. Noi la ringraziamo perchè ci ha dato un apporto non poco significativo.
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Ci troviamo in mezzo a due fuochi perchè da una parte la produzione dice di essere rimasta delusa dal comportamento di Amanda degli ultimi giorni poco prima dell’uscita della band, dall’altra parte Amanda dice che il video non rispecchia a pieno la sua sceneggiatura.
Noi capiamo il punto di vista di entrambi ma ci interessiamo solo alla canzone e al messaggio che questa vuole dare. Abbiamo accettato di fare questa cosa con lei perchè crediamo molto nella musica come messaggio globale di pace e di uguaglianza ma ci teniamo a sottolineare che non abbiamo preso soldi da questa cosa. Abbiamo aspettato 7 mesi dalla sua assoluzione per far uscire il video per rimanere puliti e perchè il nostro messaggio non rimanesse oscurato da possibili convenienze a nostro favore.
Amanda Knox è legata alla vicenda dell’omicidio di Meredith Kercher, noto anche come delitto di Perugia, è un caso di cronaca nera avvenuto a Perugia nella notte del 1º novembre 2007. Meredith, studentessa inglese in Italia nell’ambito del progetto Erasmus presso l’Università di Perugia, venne ritrovata priva di vita con la gola tagliata nella sua camera da letto, nella casa che condivideva con altri studenti. La causa della morte fu un’emorragia dovuta alla perdita di sangue da una ferita al collo, provocata da un oggetto acuminato usato come arma.
Per l’omicidio viene condannato Rudy Guede, ivoriano. Amanda Knox, statunitense, e Raffaele Sollecito, italiano, all’esito di un controverso processo, vengono condannati in primo grado ed assolti, invece, in appello per non avere commesso il fatto relativamente all’omicidio, mentre la Knox in appello vede inasprita la sua condanna per calunnia a tre anni di carcere, per aver ingiustamente accusato dell’omicidio Patrick Lumumba, completamente estraneo ai fatti.
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