Holy Motors il film che ebbe molto successo al Festival di Cannes 2012 e che, pur lasciando perplessi, offre diversi spunti di riflessione.
Holy Motors, una serie di “compiti” assurdi e slegati tra di loro, in una serie di scenari altrettanto assurdi. Ma forse…
Holy Motors è un film che lascia sgomenti e, sinceramente, lascia quasi perplessi sul fatto che il film del regista Leos Carax sia stato letteralmente “osannato” al Festival di Cannes 2012.
Holy Motors è un’insieme di azioni praticamente slegate tra di loro, con accenni anche cupi e di leggero horror in alcune parti, in cui Mr. Oscar, il protagonista, si trova ad interpretare. L’inizio del film, tutto sommato è apparentemente normale e non lascia per nulla, o quasi, intravedere quello che sarà poi il dipanarsi della “matassa” di strane avventure di Holy Motors. I reali protagonisti del film sono appunto Mr. Oscar e la sua autista Céline che lo guiderà con la grande limousine bianca in una serie di “appuntamenti”.
All’inizio, vedendo appunto la limousine e la sua autista, una sobria signora bionda di mezz’età in abito bianco come la lunga limousine, accogliere Mr. Oscar all’interno dell’auto si ha la netta impressione di una storia in cui vi sia coinvolto, in qualche modo, un uomo d’affari. Poche battute iniziali in cui Mr. Oscar chiede a Céline quanti sono gli appuntamenti per la giornata, sembra assicurarne appunto questo seguito. Ma ecco che, pochi minuti dopo vediamo Mr. Oscar, dopo aver letto la prima scheda del primo appuntamento, truccarsi in modo alquanto strano pronto ad uscirne, poco dopo dalla limousine in uno strano abbigliamento… Ma non è che il primo strano appuntamento, poi, pian piano, durante il corso dei preparativi di trucco di Mr. Oscar sempre all’interno della limousine, si capirà che quella macchina altro non è che un guazza buio di armadi e cassetti dentro i quali, in un apparente disordine, regnano gli svariati travestimenti di Oscar.
Travestimenti che lo faranno anche apparire anche come uno sporchissimo e sciattissimo “uomo bestia” che, uscito dalla limousine, si aggirerà per le fogne di Parigi fino ad emergere all’altezza del cimitero e compiere poi, vari atti selvaggi, non ultimo quello di mangiare le dita ad un’assistente di un ridicolo fotografo “cult” alle prese con un servizio fotografico con una modella sulle pietre tombali (interpretata da Eva Mendes) . Qui Oscar, rapita la modella che appare quasi, “rapita” dalla primitività di Oscar si lascia riportare nelle fogne dove… non accade nulla di quello che voi pensereste…
Questo è solo un accenno di uno dei sette compiti della giornata dell’autista Céline e del suo “attore” personaggio Mr. Oscar. Pochi ed essenziali i dialoghi, non lasciano mai capire, fino in fondo, il reale “nesso” tra quello che accade, la finzione, ed il fatto che, tale finzione, possa giovare a chi e per quale fine. Ma ancora più sorprendente è il finale quando ci accorgiamo che questo “teatro scenico ambulante” per le vie di Parigi, altro non è che il ripetersi quasi sequenziale, ripetitivo e settimanale, dei compiti, compiti che però non sono solo Mr. Oscar e Céline, a svolgere per le strade di Parigi.
Difatti, sul finale di Holy Motors appare una lunga serie di altre limousine che si avviano in un grande garage. Ogni limousine, tassativamente o bianche o nere, con a bordo, non ci è dato di vedere ma si intuisce, altrettanti personaggi che svolgono questo loro strano compito, che altro non è che un lavoro giornaliero per il quale, i vari Mr. Oscar a fine giornata ricevono dall’autista, un magro guadagno.
Forse nell’ambiguità del chi richiede tali prestazioni giornaliere e chi le fa, più o meno bene come Mr. Oscar che si cala completamente nei vari e diversi personaggi che interpreta, sta il vero nocciolo del film. In questa finzione e nella ricerca della sempre migliore veridicità delle varie assurde missioni sta il quesito di chi possa muovere i fili di questi tanti “burattini” della vita.
Holy Motors, ( letteralmente “sacri motori”) forse null’altro è che un’imprecazione, in gergo “holy”è proprio una di queste che le varie limousine, a fine giornata sole all’interno del garage, parlando tra di loro, fanno. La paura che possano essere presto buttate via anche loro, perché vecchie e sostituite in questa assurda vita dei personaggi e degli oggetti…
Eh si, direi che l’imprecazione, a questo punto, ci sta e tutta….
A voi la scelta se andarlo a vedere o meno, una cosa però è certa. Holy Motors è un film che, senza alcun dubbio, apre diverse discussioni e riflessioni.
Un film che vi stupirà, a volte, per la crudeltà dei concetti, ma anche per alcune stupende scene di ottima fotografia e di reale contrasto con ciò che si vedrà e quello che sarà il seguito del film. Scene di grande bellezza, ma anche di grande crudeltà spesso intellettuale…
Forse, anzi certamente, questo è il reale motivo del successo di Holy Motors al festival di Cannes 2012!
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Holy Motors, TRAMA:
Dall’alba alla notte, alcune ore della vita di Mr. Oscar, un essere che viaggia passando da una vita all’altra. Grande imprenditore, assassino, mendicante, creatura mostruosa, padre di famiglia…Oscar sembra interpretare dei ruoli, immergendosi completamente in ognuno di loro – ma dove sono le cineprese? E’ solo, accompagnato unicamente da Céline, una donna alta e bionda alla guida della gigantesca macchina che lo trasporta attraverso Parigi e i dintorni. Ma dove sono la sua casa, la sua famiglia, il suo riposo?
USCITA CINEMA: 06/06/2013
GENERE: Drammatico
REGIA: Leos Carax
SCENEGGIATURA: Leos Carax
ATTORI:
Denis Lavant, Edith Scob, Eva Mendes, Kylie Minogue, Michel Piccoli, Elise Lhomeau
Ruoli ed Interpreti
FOTOGRAFIA: Yves Cape
MONTAGGIO: Nelly Quettier
PRODUZIONE: Pierre Grise Productions, coprodotto da Arte France Cinéma, WDR/ARTE, Pandora Film Produktion
DISTRIBUZIONE: Movies Inspired
PAESE: Francia 2012
DURATA: 110 Min
FORMATO: Colore
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