Pierluigi Bersani sta giocando la partita più difficile della sua vita politica. Sa che se fallisce la sua carriera da leader è sostanzialmente finita e dovrà accontentarsi, parole sue, di essere un semplice “mozzo”. Non c’è da stupirsi dunque se, nonostante le smentite, il segretario PD le tenterà tutte pur di non dover abbandonare anzitempo la guida di un futuribile governo.
Bersani sa benissimo che la convergenza di alcuni senatori del MoVimento 5 Stelle sul nome di Pietro Grasso come presidente del Senato non avrà repliche in sede di voto di fiducia ad un suo eventuale governo. Il PD ha lanciato ripetutamente l’amo al movimento di Beppe Grillo, che non ha abboccato e ha risposto ripetutamente con dei NO sempre più convinti.
Bersani ha tentato di scalfire la compattezza del MoVimento 5 Stelle, riuscendoci in parte per la scelta dell’erede di Schifani, ma il Governo è un’altra storia. Da qualche giorno dunque la strategia del PD è cambiata, o meglio, è tornata ad essere quella della campagna elettorale: Beppe Grillo e il suo movimento sono tornati ad essere l’avversario principale del PD.
Governo: ipotesi accordo PD – Monti – Lega?
Ecco dunque che il Partito Democratico sta cominciando a sondare altri scenari. Alcuni giorni fa un senatore montiano ha lanciato l’incredibile ipotesi di un Governo PD-Scelta Civica con l’appoggio della Lega Nord. Fantapolitica? Forse sì, ma al momento non si registrano smentite da parte del partito di maggioranza relativa.
Difficile che la Lega Nord possa entrare direttamente in un Governo. Sarebbe difficile per tutti, sia PD che Lega, spiegare un simile atto al proprio elettorato. Un paio di figure di garanzia all’interno del nuovo Governo potrebbero però giustificare un voto di fiducia e, magari, una collaborazione attiva. In tempi di campagna elettorale uno dei maggiori esponenti della Lega Nord, il sindaco di Verona Flavio Tosi, aveva suggerito la candidatura addirittura a premier del ministro uscente Corrado Passera. Ora il nome dell’ex numero uno di Banca Intesa potrebbe tornare in ballo per il toto-ministri e, in caso di fallimento dell’esperimento Bersani, addirittura come possibile nuovo capo del Governo.
Al fianco del banchiere il PD vorrebbe schierare una “squadra” con molti nomi della cosiddetta “Società Civile”, come Carlin Petrini di Slow Food, Andrea Guerra di Luxottica, il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, l’atleta Josefa Idem.
Tra i “politici” potrebbe essere candidata al Ministero degli Esteri la leader radicale Emma Bonino (molto gradita a Mario Monti) e potrebbero trovare spazio Dario Franceschini e Anna Finocchiaro, appena “silurati” dalla presidenza delle Camere.
Mission impossible per Bersani? Lo scopriremo molto presto.
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