Dall’indagine Doxa emerge un’Italia che dice no al fumo e che vieta anche la sigaretta elettronica. L’indagine è stata svolta nell’ambito del programma “Sfreccia contro il fumo”, promossa da Trenitalia
Notizia amare per i fumatori: il divieto di fumo potrebbe estendersi a macchia d’olio anche ad alcune “situazioni” che fino ad adesso rendevano liberi di “gustare” una sigaretta all’aria aperta. Se fumate alla fermate dell’autobus prima che l’autista parta, o negli stadi mentre la vostra squadra segna un goal o ancora, nel giardino pubblico, mentre guardate il vostro cane correre avanti ed indietro, sappiate che molto probabilmente in questi tre frangenti non potrete più fumare.
Il fumo potrebbe essere bandito alle fermate degli autobus, negli stadi ed anche in parchi e ville pubblici. E a volerlo sarebbero proprio gli italiani, secondo un’indagine Doxa. Da questa deriverebbe anche un dato chiaro, ovvero l’opposizione della cittadinanza del Bel Paese a chi fa uso della sigaretta elettronica in treno. L’indagine, commissionata dall’Istituto Superiore della Sanità, è stata illustrata durante la presentazione di “Sfreccia contro il fumo”, un programma di prevenzione contro le malattie del tabagismo, promossa da Trenitalia, Ministero della Salute, Fondazione Umberto Veronesi e Istituto Superiore di Sanità.
Divieto di fumo sui treni valido anche per la sigaretta elettronica
La famosa sigaretta elettronica, che ha suscitato curiosità e perplessità, è al centro dell’ultimo divieto di Trenitalia che proibisce il fumo anche se causato dal meccanismo elettronico. Il 53,2 % degli intervistati e il 42,6% dei fumatori si è detto favorevole a questo provvedimento, mentre il 60,6% estenderebbe il divieto anche alle stazioni. Inoltre, il divieto di fumo è richiesto dal 53,8% degli intervistati anche nei luoghi pubblici chiusi, come ad esempio i bar: in questo caso si parla espressamente di sigaretta elettronica, essendo già previsto il divieto di fumo della sigaretta “classica”. Più in generale, la maggioranza di tutta la popolazione intervistata ritiene utile l’estensione del divieto di fumo alle fermate degli autobus (59,7%), negli stadi (64,1%) e nei giardini pubblici (60,1%), mentre lo è circa un terzo dei fumatori (28,3% per gli autobus, 35,8% stadi e 33,2% giardini pubblici).
Trenitalia ha proclamato quindi una vera e propria lotta al fumo che culminerà il 31 maggio. Le stazioni di Roma Termini e di Milano Centrale ospitano fino a questo giorno delle iniziative di comunicazione volte ad informare la popolazione sui rischi del fumo e a fornire consigli utili a chiunque volesse smettere di fumare. L’informazione arriva direttamente sui frecciarossa: su sei treni si muoverà un team di medici e specialisti dei centri antifumo che forniranno consulenze mediche gratuite in materia di prevenzione e cura delle malattie provocate dal fumo; diagnosi preventive con controllo dell’ossigenazione sanguigna; e analisi delle abitudini dei fumatori che si sottoporranno al controllo. Questo è il cuore dell’iniziativa “Sfreccia contro il fumo”, ritenuta da più parti una grandissima opportunità per avvicinare un target variegato ed elevato di popolazione.
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