“Monti bis” diventa un coro europeo. Stavolta il colpo di teatro arriva dall’attore che non ti aspetti: nel giorno in cui Berlusconi arriva a Bruxelles al vertice del PPE (Partito Popolare Europeo, il gruppo dei “moderati” al Parlamento Europeo) si presenta a sorpresa anche Mario Monti e, in un baleno, l’astro dell’ex premier si eclissa.
Monti era stato invitato dal Presidente della Commissione Europea, il portoghese Josè Manuel Barroso.
Quello di Monti, che ha ricevuto oggi un fortissimo pressing per una sua candidatura alle elezioni di febbraio, è un autentico colpo da K.O. contro Berlusconi. Il resto della giornata è anch’esso all’insegna di attacchi indiretti al Cavaliere.
“Siamo uniti contro il populismo e l’antieuropeismo” ha tuonato l’ex premier belga e attuale presidente del PPE Wilfried Martens, con un chiaro indirizzo all’ex collega italiano. “È chiaro che al Ppe piacerebbe se Monti si candidasse” ha invece chiarito l’europarlamentare tedesco, presidente della commissione esteri dell’Europarlamento, Elmar Brok. Analogamente duro il premier lussemburghese e presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker che ha risposto con freddezza a chi gli chiedeva come Berlusconi avesse spiegato le sue recenti prese di posizioni antieuropee al vertice del PPE (“Non sono il suo portavoce”), ma limitandosi a rilevare che “c’è stato grande sostegno per Monti”.
Lo stesso Berlusconi, ripetendo una delle 5 versioni prodotte ieri durante la presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa, ha dovuto chiedere a Monti di candidarsi, offrendo un suo “passo indietro” nel caso in cui il Professore della Bocconi accettasse di guidare il fronte moderato.
Monti al momento non accetta pubblicamente gli inviti, ma non li rifiuta nemmeno con nettezza. “Qualunque sarà l’esito delle elezioni italiane – afferma Monti – ci sarà in Italia un governo che si collocherà nella linea tradizionale di un forte appoggio all’integrazione europea», perché questo «è nell’interesse nazionale italiano”.
Presenti all’incontro di vertice dei popolari europei molti capi di governo: la tedesca Angela Merkel, lo spagnolo Mariano Rajoy, l’ungherese Viktor Orban, il finlandese Jyrkj Katainen, lo svedese Frederik Reinfeldt, il rumeno Traian Basescu, l’irlandese Enda Kenny e il maltese Lawrence Gonzi.
L’Europa ha scelto, gli italiani saranno d’accordo? A febbraio lo scopriremo.
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