Attesa oggi o forse domani un’equipe di ingegneri sulla piattaforma per valutare la fattibilità delle diverse soluzioni per bloccare la fuga di gas, mentre Greenpeace, fatti i prelievi ha lasciato la zona lunedi.
Fuga di Gas, pericolo Inquinamento.
Fuga di gas nel Mare del Nord: la piattaforma evacuata domenica 25 aprile dovrebbe presto “ripopolarsi”, condizioni climatiche permettendo.
Il gruppo Total è pronto a inviare un gruppo di esperti sulla piattaforma Elgin nel Mare del Nord, perché possano fare una prima valutazione delle diverse soluzioni prese in considerazione, per bloccare la fuga di gas, fuga che aveva costretto il gruppo a organizzare una rapida evacuazione del personale, domenica 25 marzo.
La fuga di gas inizialmente scoperta ben un mese prima, non si era fermata nonostante precedenti interventi ma aveva continuato , rando ancora e prendendo ben altre dimensioni anche a causa della fiamma del condotto di scarico che ha bruciato per circa una settimana per poi spengersi infine spontaneamente riducendo preoccupazioni e rischi di esplosioni.
L’arrivo degli esperti è ora subordinato alle condizioni atmosferiche, per il momento non propriamente favorevoli al loro trasferimento in loco, previsto in elicottero. Il vento oggi soffia troppo forte e attualmente é difficile poter prevedere il momento dell’arrivo sulla piattaforma
Due, lo ricordiamo, le opzioni per bloccare la fuga: la prima iniettando fango direttamente nel pozzo da cui la fuga proviene, la seconda creando due nuovi pozzi per deviare il gas. Le due azioni che prevedono tempistiche molto differenti potrebbero essere lanciate contemporaneamente.
Total dovrebbe avvalersi dei consigli della società texana Wild well control, specializzata in interventi d’urgenza sui pozzi, azienda nota per aver lavorato in Koweit durante la prima guerra del Golfo, per spengere in pozzi di petrolio in fiamme.
Intanto l’equipe di Greenpeace a bordo del battello Koenigin Juliana è arrivata nelle vicinanze di Elgin lunedì mattina e ha trascorso la giornata facendo prelievi. Presenti sull’imbarcazione una trentina di militanti e una dozzina di giornalisti: uno degli esperti dell’associazione afferma di trovarsi in mezzo a una nappa oleosa iridescente e che una grande quantità di petrolio galleggia.
Total smentisce la presenza di petrolio affermando che si tratta di un leggera condensazione di gas che non creerebbe nessun problema per l’ecosistema.
Dall’imbarcazione che è rimasta fuori del perimetro di sicurezza è stato calato in mare un canotto per poter effettuare i prelievi e misurare l’impatto della fuga di gas sull’ambiente.
L’imbarcazione di Greenpeace, secondo il porta parola dell’associazione ha lasciato la zona”inquinata” lunedì sera.
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