Franco Marini, ottantenne ex segretario della CISL nonché già Presidente del Senato e non rieletto nelle recenti elezioni del 24 e 25 febbraio 2013, sarà il candidato ufficiale del Partito Democratico per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
Bersani annuncia Franco Marini, la base del PD in rivolta
Il segretario del partito Pierluigi Bersani ha annunciato ieri sera ai gruppi parlamentari il nome, frutto di una lunga trattativa sotterranea con il PDL di Silvio Berlusconi e Scelta Civica di Mario Monti. Sul suo nome, afferma Bersani, ci sarebbe una larga convergenza, tale da consentire l’elezione al Quirinale di Franco Marini già al primo scrutinio, previsto per le ore 10 di stamattina.
La reazione dei parlamentari e, soprattutto, della “base” del partito è stata però gelida con la proposta del segretario. Tra i parlamentari riuniti ieri sera in 222 hanno approvato la proposta di Bersani, ma ben 90 hanno detto un chiaro no alla candidatura di Franco Marini. Tra loro il gruppo dei renziani, ma anche i giovani del gruppo di Civati e Madia nonché gran parte dei “Giovani Turchi” di Orfini.
Durissima presa di posizione anche dell’alleato Nichi Vendola che ha bollato la candidatura di Franco Marini come “fine del centrosinistra” e ha annunciato che SEL probabilmente voterà per Stefano Rodotà, candidato ufficiale del MoVimento 5 Stelle.
Anche la Lega Nord ha deciso di smarcarsi dal “patto” tra Bersani e Berlusconi e presenterà una sua candidatura di bandiera, votando per Manuela Dal Lago.
La vittoria di Franco Marini nelle prime votazioni sarebbe dunque possibile, ma risicata. Il maggior avversario di Franco Marini sarà, insomma, l’intramontabile Franco Tiratore.
Da ore, fin dal momento in cui è stata annunciata la candidatura di Franco Marini, la pagina facebook ufficiale del Partito Democratico, i blog, i giornali di area progressista sono stati letteralmente presi d’assalto da elettori delusi del Partito Democratico, pressoché unanimi nel bocciare la candidatura di Franco Marini e in larga parte propensi a far convergere i voti del PD su Stefano Rodotà.
Proprio l’ex Garante della Privacy Stefano Rodotà viene indicato da più parti come il candidato che il Partito Democratico dovrebbe appoggiare senza se e senza ma. Rodotà, scelto dal MoVimento 5 Stelle attraverso votazioni online tra gli iscritti (terzo dopo Milena Gabanelli e Gino Strada, che hanno rinunciato) troverebbe consensi sufficienti, nel caso in cui Marini non ce la facesse nelle prime tre votazioni, a partire dalla quarta. La “palla” è dunque nelle mani dei parlamentari del PD, soprattutto i più giovani.
Su Twitter l’hashtag #Marini è diventato subito trending topic, con orientamento unanime contro la candidatura dell’ex sindacalista.
Su Change.org parte anche la petizione per chiedere a Bersani di votare per Stefano Rodotà, raggiungendo subito migliaia di firme.
Riportiamo alcuni dei tweet più significativi:
Andrea Scanzi @AndreaScanzi Analista (bravo) cercasi per chi ha votato il Pd + #Marini in quanto anti-Berlusconi. Aiutateli.
Edoardo Buffoni @EdoardoBuffoni Inquietante non e’ #marini, ma l’idea di mettere in piedi poi un governo con i voti di #berlusconi
Luca Telese @lucatelese #Marini che comunque é un signore dovrebbe rinunciare domattina. Se il Pd riproduce questa spaccatura in aula si estingue
Frandiben @frandiben Se il rigore finale di Usa ’94 anziché Baggio lo avesse tirato Bersani avrebbe segnato nella porta alle sue spalle. #marini
tweetpolitica @tweetpolitica Con #Marini scacco matto del Caimano: PD e SEL divisi, PD spaccato, Renziani fuori dal partito, garantista al Quirinale, elettori PD in fuga
Giulia Di Vita @GiuliaDiVita Con #Marini non farete altro che dare ragione al #m5s. Sono 6 anni che desideriamo di essere smentiti, il Pd abbia il coraggio di cambiare!
Andrea Scanzi @AndreaScanzi #Marini preferito a #Rodotà: bravo Bersani, bravo Pd. Siete arguti come il Ginetto della serie tivù Mario
Commenti riguardo il post