Lunga gestazione per il primo articolo del “Matrimonio per tutti”, adottato dai deputati, sabato in fin di mattinata.
CHRISTIANE TOUBIRA all’ASSEMBLEA NAZIONALESono tantissimi gli emendamenti presentati per il progetto di legge favorevole all’apertura dell’istituzione matrimoniale a coppie omosessuali, oltre 5.000, e la loro quasi totalità presentata dall’UMP, partito dell’opposizione.
Di questi, almeno qualche centinaio riguarda solo e unicamente il 1° articolo della proposta di legge del “matrimonio per tutti”, presentata dal ministro della giustizia francese Christiane Toubira.
Il dibattito sul primo articolo della legge proposta, che recita: “Le mariage est contracté par deux personnes de sexe différent ou de même sexe”, (il matrimonio é contratto da due persone di sesso differente o dello stesso sesso) è iniziato in Parlamento alle ore 9:30 di venerdì e si è concluso con un nulla di fatto alle ore 2:00 di sabato mattina.
Dopo lunghe ore di discussioni talora più che roventi e seminate d’incidenti, il primo articolo del nuovo testo di legge, che sopprime l’esigenza della differenza dei sessi come condizione al matrimonio, è stato infine approvato con 249 voti a favore e 97 contrari, sabato a fine mattinata.
I parlamentari dell’opposizione oltre a difendere, uno a uno, i vari emendamenti, hanno cercato di ritardare lo svolgimento del dibattito, con prese di parola, richiami al regolamento, domande di sospensione della seduta, mentre il presidente dell’Assemblea Nazionale Claude Bartolone, dal canto suo, ha cercato di accelerare il ritmo, con il risultato di una protesta di Nathalie Kosciusko- Morizet (ex ministro del governo Sarkozy e probabile candidata al Municipio di Parigi) che, contestando la rapidità, reclamava il diritto a un dibattito, il diritto al tempo, tempo magari necessario anche per cambiare idea.
Alquanto difficile immaginare un cambiamento d’idea per l’opposizione che non vuol sentir parlare di “matrimonio per tutti”, laddove “tutti” includerebbe coppie dello stesso sesso, proponendo piuttosto una soluzione di “Union civile”o “Alliance civile”.
Soluzioni considerate equilibrate sia rispetto alle aspettative di coppie omosessuali alla ricerca di tutela giuridica sia verso chi concepisce il matrimonio in quanto unione di uomo e donna con lo scopo della procreazione (emendamento 2351).
L’esame del progetto che dovrebbe durare due settimane week end compresi, prevede il voto finale il 12 febbraio.
Ma il cammino ancora lungo, è dominato dal sostanziale punto di scontro su adozione, filiazione, PMA (procreazione medica assistita) anche se non inserita nella presente proposta e GPA (gravidanza per altri).
PMA e GPA non smettono di far parlare, pur se la prima, come già detto, non rientra nella presente proposta, ma farà parte di un nuovo progetto di legge sulla famiglia e quanto alla seconda, illegale in Francia, ma legalmente praticata in altri paesi, il Governo non intende discutere, anche se vi è ben chi vi è favorevole.
E mentre oggi l’Assemblea votava e adottava il 1° articolo, nuove manifestazioni contro il “ matrimonio per tutti “ si tenevano nelle principali città francesi, certo con presenze in netto calo rispetto a quelle della grande protesta del 13 gennaio, ma né pioggia, né vento, né maltempo hanno fermato o scoraggiato i manifestanti.
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