Dal primo maggio introdotta la tassa sul rumore degli aeromobili: ricade su compagnie aeree e su passeggeri. Potrebbe far precipitare il traffico aereo nella regione Lazio.
Non c’è pace per i viaggiatori, in particolar modo per coloro i quali, per piacere o per lavoro, hanno come destinazione la regione Lazio. Lo sconcerto arriva per una nuova tassa introdotta dalla legge finanziaria 2013, una tassa che, a detta delle associazioni aeree, è una vera e propria follia. Assaereo, Ibar, Comitati utenti ed Aoc di Fiumicino iniziano a levare la protesta esprimendo “profondo sconcerto e fortissima preoccupazione per le conseguenze che deriveranno della nuova tassa”.
La nuova tassa sul traffico aereo
La forma di riscossione è in vigore dal primo maggio: a partire dalla tanto discussa festa del lavoro infatti nella regione Lazio è stata istituita l’Iresa, ovvero l’imposta sulle emissioni sonore degli aeromobili. La tassa ricadrà sulle compagnie aeree e quindi, come logica conseguenza, sui passeggeri che vedranno nuovamente aggravate le condizioni di viaggio, già vessate dalla crisi. L’imposta è insostenibile, secondo le associazioni aeree: ben 55 milioni di euro l’anno, in totale, dei quali tra l’altro solo una minima parte, un 10%, sarà destinato al contenimento dell’inquinamento acustico. Un semplice modo per “far cassa” , si denuncia, ponendo in condizione sfavorevole un settore che stenta a rimanere a galla. Tra la crisi e la concorrenza dell’alta velocità infatti le compagnie aeree hanno dovuto sforzarsi in questi ultimi anni per trattenere una porzione sempre più ridotta di passeggeri. Imporre un esborso di denaro non provocherà altro che una nuova fuoriuscita di guadagno per le compagnie aeree che saranno ben presto sull’orlo di una crisi irreversibile.
Non è solo la regione Lazio però quella nel centro del mirino: altre regioni dovevano provvedere all’istituzione della tassa ma hanno temporeggiato, nell’attesa di chiarimenti da parte delle istituzioni governative, oppure hanno provveduto a ratificare la tassa, sostenendola però con un livello di contribuzione elevato. La regione Lazio prevede però un esborso non indifferente: se un aeromobile di medio raggio paga una tassa sul rumore di 14 euro a Milano, questa arriva a 267 euro a Roma: il 1756% in più. Un simile esborso farebbe precipitare il traffico aereo , in particolar modo quello in direzione della Capitale: un avvenimento che Roma non può assolutamente permettersi.