Flappy Birds
Ufficialmente da oggi Flappy Birds non è più disponibile negli store convenzionali, il suo creatore vietnamita annuncia su Twitter il ritiro.
La notizia è di ieri e in molti ci hanno speculato ampiamente sopra: il gioco con oltre 50 milioni di Download all’attivo è stato ritirato in queste ore, secondo alcuni solo tramite la pubblicità il suo sviluppatore Vietnamita guadagnava 50 mila dollari al giorno (cifra astronomica se paragonabile solo a quelle delle software house più illustri), inoltre l’app conta centinaia di migliaia di recensioni sugli store, recensioni molto spesso non positive, dovute alla frustrazione degli utenti nel giocare con sacrsi risultati. Il gioco pare chiaramente una repplica di Super Mario Bros. sviluppato dal’azienda nipponica Nintendo, però queste non sembrerebbero le motivazioni reali per il ritiro di Flappy Birds. Altri siti come Androidworld sostengono che il gioco sia stato ritirato perchè troppo simile ad un gioco francese uscito anni prima. Tra le ipotesi vagliate invece da La Stampa abbiamo invece il ritiro costretto da parte di Apple e Google a causa del utilizzo di un Bot per le recensioni Fasulle. Ma l’ipotesi più comune resta quella che l’autore si sia stufato del lavoro per Flappy Birds, opzione che insieme a quella degli insulti su Twitter ci sentiamo di smentire perché con 50 mila dollari giornalieri il programmatore si sarebbe potuto assumere un Team di sviluppo per un Flappy Birds 2. Già perché che tutto questo sia dovuto ad una trovata pubblicitaria per Flappy Birds 2, o ancor meglio visto il successo del gioco molto simile allo stile Nintendo, non è che lo sviluppatore sia stato assunto dalla casa giapponese per sfornare nuovi titoli da mostrare al pubblico su Smarthpones? Le opzioni sono al vaglio della magistratura (come dicono al telegiornale) in ogni caso se lo sviluppatore ha agito per non finire sotto i riflettori con il suo Flappy Birds ha ottenuto il risultato opposto. Magari vorrà godersi i soldi ricavati grazie al suo fruttuoso lavoro di 3 giorni. Staremo a vedere.
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