Flame, i suoi creatori ordinano il suicidio su alcuni computer in cui non si è installato correttamente per evitare di poter risalire a loro
Flame, il virus che si suicida
Flame, i suoi creatori ordinano il suicidio su alcuni computer in cui non si è installato correttamente per evitare di poter risalire a loro. Dilaga in medioriente ed è paura informatica, si perché Flame, può, se non raggiunge il suo scopo o se rischia di essere scoperto, suicidarsi ….
Avrete quindi capito che Flame, sarà sempre più resistente ed inattaccabile per diverso tempo, non lasciando il modo di essere studiato e quindi di trovare un antivirus adeguato. c’è già, tra i ricercatori, chi ipotizza che:
Ci vorranno anni per capire come funziona!
Flame è, uno dei virus più resistenti nel cyberspazio . Tra le varie ipotesi c’è anche quella che sia stato studiato da qualche Governo: Israele e Stati Uniti vengono di continuo tacciati di esserne i creatori.
I tentativi di estirpare il virus falliscono con una regolarità imbarazzante. Ma l’effetto più sconvolgente di Flame è appunto l’ultimo capitolo della cyber-guerriglia si chiama Suicide Command: i creatori del malware starebbero ordinando al virus di sparire da determinati computer.
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La scoperta è della Symantec, una delle aziende di antivirus, più impegnata sul fronte della lotta contro il virus:
E il monitoraggio continuo delle azioni del virus ha fatto emergere il suicidio di massa. Si tratta di un comando che fa sparire Flame dai computer infettati. Le ipotesi formulate sono molteplici. Tra le più accreditate: si tratterebbe di un tentativo di rimuovere il virus da quei computer il cui contagio non è avvenuto in modo efficace, in modo da rendere impossibile a qualcuno di arrivare al quartier generale dei creatori di Flame.
Flame apre quindi nuove strade e strategie per la sua neutralizzazione sempre che … la sua provenienza creativa non sia veramente quella ipotzata sopra, il che renderebbe il tutto più arduo, ma non impossibile, richiederebbe … solo più tempo
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