Enzo Jannacci, il poeta sognatore ci ha lasciati ieri , il cantautore, il chirurgo, il jazzista il… tanti erano i suoi “aspetti”. Video
Figura poliedrica Enzo Jannacci si è spento ieri a Milano all’età di 77 anni, era malato da tempo, con lui se ne è andato un bel pezzo della storia di Milano, del cabaret, della musica e di quella vena, comica satirica milanese, che fiorì proprio a cavallo degli anni ’60 – ‘70. Ma, se c’è una cosa che tutti indiscutibilmente ricordano di lui era ed è il suo sorriso, un sorriso sognatore che rimarrà sempre legato alla sua immagine artistica.
Enzo Jannacci, chirurgo, poeta e musicista sognatore
El portava i scarp del tennis, Vengo anch’io. No, tu no, e la bellissima: Vincenzina e la fabbrica (colonna sonore del film Romanzo Popolare del 1974 con Ugo Tognazzi e una giovane Ornella Muti), sarebbero solo l’inizio per ricordare lo spirito, critico, goliardico, scherzoso, satirico di Enzo Jannacci cantautore. Ma quanti Enzo Jannacci c’erano, anzi, ci sono? innumerevoli direi, visto che c’è anche chi, come me, se lo ricorda come il professore Enzo Jannacci della clinica specialistica all’Ospedale Sacco di Milano per gli studenti universitari di Medicina.
E ce n’erano molti che , sull’onda di: El portava i scarp del tennis, avevano scoperto anche che il bravo Enzo Jannacci, fosse anche uno stimato professore, un dottore che esercitava la sua professione, ma, nonostante le sue scarp de tennis, che campeggiavano su un manifesto sulla parete del suo studio, proprio dietro il suo tavolo e la sua poltrona, il professor Enzo Jannacci era tutt’altro che permissivo con i suoi studenti di corso. anzi, pretendeva il meglio, come in realtà ha sempre preteso il meglio perla sua classe musicale.
A parte tutto questo, Enzo Jannacci era cresciuto nei luoghi di culto del cabaret e dello spettacolo, il Derby storico locale milanese dietro a Piazzale Lotto, una fucina di grandi artisti.
Ma Enzo Jannacci oltre ad essere medico chirurgo, come ricordavo sopra, è prima di tutto un artista e ,a lui, il bisturi, anche se ben usato, non può certo bastare, ed allora, ottiene un diploma in armonia e approfondisce la conoscenza del pianoforte con otto anni al Conservatorio di Milano. Ma non basta, oramai la strada della musica è apertissima per Enzo Jannacci che si avvicina e sperimenta il jazz cominciando a suonare in alcuni locali milanesi.
E’ solo l’inizio di una nuova vita artistica di Enzo Jannacci che lo porterà a cimentarsi ed ad approfondire il suo rapporto con la musica ed il Jazz, amore per la quale ne è contagiato il bravo figlio Paolo Jannacci ottimo artista e pianista e che, a proposito dell’amore di suo padre per il piano ricorda:
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“Quando ero bambino e mi mettevo al piano a battere sui tasti, mi diceva: “Paolo, la musica è una cosa seria, non giocarci!”.
Ma Enzo Jannacci riuscì non solo ad essere un bravo artista, riuscì, soprattutto, a creare un suo proprio genere musicale, un mix di ottima musica e dei testi di approfondita critica, comica ma anche triste e pungente, il tutto creando un perfetto quadro di vita, che può essere colto da chi è pronto ad ascoltarlo. Una splendida carriera musicale, toccante e pungente, ma anche scherzosa, surreale e critica, di una realtà della sua cara Milano.
Sotto potete ascoltare Enzo Jannacci in un suo mini live alla Feltrinelli di Milano per la presentazione, 5 anni fa, del suo ultimo album The best per l’etichetta Ala Bianca:
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