Enrico Letta nel discorso alla camera tenuto oggi tiene a precisare che da giugno si inizierà all’eliminazione dell’Imu, abolizione dei finanziamenti pubblici dei partiti e nel suo programma anche: “via le Province, stop ai doppi stipendi dei ministri e reddito minimo per le famiglie bisognose”.
Enrico Letta, il suo discorso alla camera
Il Presidente del Consiglio inizia con i ringraziamenti: “Ringrazio Giorgio Napolitano per lo spirito di dedizione con cui ha accettato la rielezione al Quirinale. Da lui è arrivata una scelta eccezionale, perché tale è il momento che vivono l’Italia e l’Europa” aggiungendo: “Quella che viviamo è una delle stagioni più complesse e dolorose della storia repubblicana”.
Crisi e Imu
Letta ha parlato della situazione economica del paese: “La prima verità è che la situazione economica dell’Italia è ancora grave, il debito pubblico grava come un macigno sulle generazioni presenti e future, il grande sforzo di Monti è stato la premessa della crescita” aggiungendo il fatto che a giugno ci sarà lo stop al pagamento dell’Imu e invitando il parlamento a mettere in atto una riforma al sistema delle imposte.
Lavoro
Tra i punti più importanti del suo discorso c’è da sottolineare il lavoro, infatti Letta ha detto: “Bisogna ridurre le restrizioni ai contratti a termine, aiuteremo le imprese ad assumere giovani a tempo indeterminato in una politica generale di riduzione del costo del lavoro. Non bastano gli incentivi monetari” aggiungendo: “Vogliamo ridurre le tasse sul lavoro: quello stabile, quello sui giovani e sui neo assunti. Bisogna inoltre lavorare per arrivare ad una rinuncia dell’inasprimento dell’Iva”.
Reddito minimo per famiglie bisognose
“Dobbiamo rilanciare il welfare tradizionale europeo, il nostro modello non basta più, deve essere più universalistico e meno corporativo aiutando i più bisognosi, migliorando gli ammortizzatori sociali estendendoli ai precari. Si potranno studiare forme di reddito minimo per le famiglie bisognose con figli piccoli e proposte di incentivi con part time misti e con la staffetta per la parallela assunzione di giovani”.
Abolizione del finanziamento pubblico ai partiti
Letta ha parlato del finanziamento pubblico ai partiti, argomento che ha fatto molto discutere in campagna elettorale e non solo, dicendo: “Il sistema va rivoluzionato. Serve una riforma che avvicini cittadini alle istituzioni con principi di democrazia governante, la possibilità di superare il bicameralismo paritario e evitare ingorghi come quello appena sperimentato”.
Ha poi parlato dello stipendio dei politici che dovrà essere diminuito, della necessità di una riforma costituzionale, della legge elettorale che anch’essa necessita di riforma, dell’eliminazione delle provincie e annuncia che se entro 18 mesi non si attueranno le riforme lui lascerà l’incarico.
Enrico Letta in conclusione parla anche di ciò che è successo fuori da Palazzo Chigi, dei due carabinieri feriti: “Le difficoltà sociali rischiano di tramutarsi in rabbia e conflitto come dimostra lo sconcertante fatto avvenuto ieri. Sono stato impressionato dalla forza e dalla fermezza della figlia Martina. Il Parlamento si stringe a lei in un momento cosi’ doloroso”.
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