Uno degli aspetti certamente da non sottovalutare in vista delle ormai vicinissime Elezioni Politiche del 24 e 25 febbraio 2013 sarà quello dell’elezione del prossimo Presidente della Repubblica.
Il prossimo Parlamento avrà infatti, tra i primi compiti, quello di nominare il successore di Giorgio Napolitano al ruolo di nuovo Capo dello Stato. Se poi, come non è da escludere ed anzi appare molto probabile a molti, il prossimo Parlamento dovesse avere vita breve, l’elezione del nuovo inquilino del Quirinale potrebbe essere, insieme al varo di una nuova Legge Elettorale, l’unico atto importante di una brevissima legislatura.
A causa dell’anomala anticipazione del voto, che porterà gli italiani a votare in inverno per la prima volta nella storia repubblicana (con tanto di incognita per la neve al Nord, problema ovviamente mai verificatosi nelle classiche elezioni a marzo, aprile, maggio o giugno) il prossimo capo del Governo sarà ancora nominato da Napolitano.
Occorre infatti chiarire un punto su cui viene spesso fatta confusione: l’Italia è una Repubblica Parlamentare, non una Repubblica Presidenziale. I partiti, in base alla legge elettorale vigente (il Porcellum) indicano un loro “capo politico” che però non necessariamente sarà anche candidato premier. Non esiste assolutamente l’elezione diretta del Presidente del Consiglio, ma è’ prerogativa totale del Presidente della Repubblica decidere a chi dare l’incarico di formare un nuovo Governo. Il “nominato” diventerà poi Presidente del Consiglio solo a patto di ottenere il voto di fiducia da entrambe le camere.
Elezioni: Chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica? I candidati
Ecco dunque, schieramento per schieramento, i “papabili” alla Presidenza della Repubblica.
Nel polo di centrosinistra (PD, Sel, PSI, CD) il candidato principale, nonostante le smentite, potrebbe essere l’ex premier Romano Prodi, ricomparso a sorpresa domenica scorsa a Milano ad una manifestazione della coalizione bersaniana. Come da “tradizione”, quando si fa il nome di Prodi per una candidatura, quasi automaticamente sorge un altro nome, quello dell’evergreen Massimo D’Alema. Più difficile la candidatura di una donna, come ad esempio Anna Finocchiaro.
Nel polo di centrodestra (PDL, Lega, Destra, MIR e altri) il candidato è solo uno, ovviamente Silvio Berlusconi. Unica alternativa possibile il suo alter-ego Gianni Letta.
I montiani, oltre al loro leader, potrebbero candidare il Ministro dell’Interno uscente Anna Maria Cancellieri o più verosimilmente la radicale Emma Bonino, già commissario europeo insieme a Mario Monti (nominati entrambi dal primo governo Berlsuconi). In una recente intervista, inoltre, il premier uscente ha paventato pure l’ipotesi di un Napolitano-bis.
Per il MoVimento 5 Stelle, dopo il bagno di folla di martedì a Milano, il nome più gettonato pare quello del Premio Nobel Dario Fo. La scelta del candidato del M5S sarà comunque effettuata attraverso una votazione online degli iscritti.
Nessuna candidatura, al momento, per Rivoluzione Civile e Fare per Fermare il Declino.
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