Pubblicare i risultati dei sondaggi elettorali è espressamente vietato dalla vigente Legge Elettorale nelle settimane precedenti il voto. Quello che si può leggere in Rete in questo momento è un mix tra legittime speranze di sostenitori di tutte le varie parti in lotta, rilevazioni velatamente di parte e, a volte, tendenti a cercare di convincere gli indecisi a votare per il partito più forte esprimendo il cosiddetto “voto utile” per garantire governabilità.
Occorre dunque fugare immediatamente due dubbi. Primo: Nessun voto può essere considerato inutile. Sarebbe un atto di profonda arroganza infatti negare a chi la pensa diversamente dalla (eventuale e supposta) maggioranza di votare comunque la lista più vicina alle sue idee, anche se dovesse raggiungere solo il 2%. Secondo: Non esiste “voto utile” che tenga con l’attuale legge elettorale. Come ammesso persino dal suo stesso “padre”, il leghista Calderoli, l’attuale legge venne varata in vista delle Elezioni del 2006 con il chiaro intento di impedire a Romano Prodi di poter disporre di una maggioranza stabile. L’obiettivo di Calderoli e del centrodestra fu pienamente raggiunto e nel 2008 solo grazie a un successo nettissimo della coalizione berlusconiana abbiamo avuto un governo più stabile (stiamo parlando in senso strettamente numerico, senza nessun riferimento né giudizio sull’operato), almeno fino alla scissione dei finiani nel 2010.
Dopo sette anni torniamo a votare nuovamente con il Porcellum e, innegabilmente, tutte le forze politiche presenti in Parlamento in questi anni (o prima o dopo, chi più a lungo e chi meno, tutte quelle presenti nel parlamento uscente) hanno la gravissima responsabilità di non aver cambiato la Legge Elettorale. Chiunque dovesse vincere dunque non potrà, matematicamente parlando, governare stabilmente.
L’unico voto utile sarà dunque, come è giusto che sia, il voto informato. Votare un partito semplicemente perché è “contro” un altro non sempre infatti, anzi, quasi mai porta a risolvere problemi. Senza contare la beffa di chi magari vota un partito proprio perché è in contrasto con un altro… e poi dopo qualche tempo vede entrambi i partiti governare insieme, come è accaduto a PD e PDL durante il Governo Monti: il danno e la beffa di un “voto utile” quanto meno discutibile.
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