Continua il nostro viaggio alla scoperta delle differenze tra i programmi elettorali delle forze politiche che si confronteranno nelle Elezioni Politiche del 24 e 25 febbraio 2013. Oggi parliamo di tasse, un tema certamente molto sentito dagli italiani.
IMU: Molte liste (Rivoluzione Civile, MoVimento 5 Stelle, Sel, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Forza Nuova) dichiarano di voler abolire l’imposta sulle prime case. Tra loro si evidenzia particolarmente la posizione del PDL che, oltre all’abolizione della tassa, annuncia anche la volontà di restituire quanto versato nel 2012, addirittura in contanti. Il gettito dell’IMU verrebbe compensato, secondo il PDL, grazie a un accordo fiscale con la Svizzera (accordo sul quale, va detto, anche il centrodestra svizzero nutre grossi dubbi di fattibilità).
Contrari al provvedimento invece PD, Centro Democratico, UDC, FLI e Lista Monti che sostengono la possibilità di rivedere le aliquote, ma escludono la possibilità di cancellare la tassa. Secondo Fermare il Declino si potrebbe tagliare la quota destinata allo Stato, ma non quella destinata ai Comuni. Si potrebbe ragionevolmente obiettare ai partiti presenti in Parlamento nell’ultima legislatura che nell’ultimo anno avrebbero avuto tutto il tempo di approvare gli adeguamenti promessi nell’attuale campagna elettorale.
Patrimoniale: L’introduzione di una tassazione sulle rendite finanziarie è una delle “bandiere” di Sel e Rivoluzione Civile. Favorevole anche La Destra di Storace. La tassazione dovrebbe riguardare i grandi patrimoni finanziari. Problemi potrebbero sorgere nell’applicabilità in tempi rapidi di una simile tassazione in un paese con gravi lacune legislative in materia fiscale come il nostro. Le posizioni delle altre liste sono più sfumate e vanno dal tendenzialmente favorevole (PD, Centro Democratico, Lega Nord) al tendenzialmente contrario (MoVimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia, Fermare il Declino, Lista Monti, Radicali e Forza Nuova). Decisamente contrari invece all’introduzione della Patrimoniale sono UDC e PDL.
Federalismo fiscale: La proposta principale in tema fiscale della Lega Nord è quella di trattenere nella Regione il 75% delle tasse pagate. Con tali risorse sarebbe possibile, secondo la Lega, finanziare meglio i servizi. Chi si oppone a tale misura fa rilevare come un tale sistema fiscale deprimerebbe ancor più le Regioni del Sud, aumentando il divario tra le aree del Paese e generando, nel tempo, aspetti molto negativi per l’intera Italia, Nord compreso. Decisamente contrari alla proposta della Lega sono Udc, PD, Radicali e Forza Nuova. A favore della proposta PDL, Destra e Fratelli d’Italia. Altre liste (MoVimento 5 Stelle e Sel) sono favorevoli a misure di federalismo fiscale che consentano di mantenere nel territorio una parte consistente di quanto pagato dai contribuenti, tenendo tuttavia conto delle necessarie misure di compensazione per evitare l’incremento ulteriore degli squilibri.
Equitalia: Strettamente legato al tema tasse è, ovviamente, il futuro di Equitalia. L’immediata chiusura dell’agenzia di riscossione è uno dei punti fondamentali del programma del MoVimento 5 Stelle, cui è strettamente correlato anche il divieto assoluto di pignorabilità della prima casa. Difendono invece Equitalia PD e coalizione Monti. Più sfumata la posizione del centrodestra: Berlusconi ha annunciato di voler chiudere Equitalia, ma il suo schieramento non può certamente dimenticare di essere stato tra i “creatori” di Equitalia: la legge che ha istituito l’agenzia infatti è la numero 248 del 2005 e porta le firme di Berlusconi e Tremonti. Il successivo Decreto Legge 223 del 2006, firmato da Bersani e Visco ha completato il percorso… decisamente bipartisan.
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