Mancano dieci giorni alle elezioni e, c’è da scommetterci, saranno giorni di fuoco. Finora la campagna elettorale è stata contraddistinta da molte polemiche, proposte e promesse improbabili, bizzarre operazioni-simpatia cinofile e, soprattutto, un numero impressionante di clamorosi scandali, dal crack del Monte dei Paschi di Siena all’arresto dell’amministratore delegato di Finmeccanica, dalla condanna a 4 anni dell’ex ministro PdL e presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto al sempre caldissimo caso ILVA.
In questi ultimi giorni, almeno noi, vorremmo dare spazio ai programmi delle forze politiche in competizione. Tratteremo dunque alcuni temi sensibili, mettendo a confronto le posizioni delle varie liste. Per fare questo ci baseremo sui programmi ufficiali e sui documenti analoghi delle forze politiche, ma non ci limiteremo a questo. Sappiamo infatti quanto sia semplice scrivere un bel programma, ma un conto sono le parole, altra cosa sono i fatti. Su molti temi è possibile attuare una sorta di fact-checking, possiamo verificare cioè la credibilità di tali proposte. Se una forza politica afferma infatti di volersi battere su un determinato tema, ma negli anni passati in Parlamento non si è mai spesa per quel tema…dovremmo credere alla buona fede di quella lista? Su altri temi inoltre occorrerà attuare un fact-checking per verificarne la fattibilità. Già qualche giorno fa, a tal proposito, abbiamo avviato questo esperimento esaminando le fonti di finanziamento del Reddito di Cittadinanza.
Iniziamo da uno dei temi più caldi in assoluto: la Casta e i costi della Politica.
Rimborsi elettorali: sono molti i partiti che vorrebbero abolirli, almeno stando a quanto è scritto nei loro programmi. Si deve tuttavia rilevare come i partiti favorevoli all’abolizione dei finanziamenti abbiano finora comunque sempre riscosso quanto previsto dalle normative. Uniche eccezione la rinuncia dei Radicali (oggi Lista Amnistia Giustizia e Libertà) in occasione delle Elezioni del 2008 e quella dell’IDV che ha devoluto l’ultima “rata” del finanziamento pubblico ai terremotati dell’Emilia. Sono invece contrari all’abolizione PD, SEL, UDC, FLI e Fratelli d’Italia. Argomento principale addotto dai partiti contrari all’abolizione è il fatto che, senza i rimborsi elettorali e/o il finanziamento pubblico dei partiti, la politica diventerebbe un lusso per soli ricchi. Sul tema si rileva l’unicum della posizione del MoVimento 5 Stelle che, molto favorevole all’abolizione dei finanziamenti pubblici, si è spinto oltre, avendo già rifiutato o restituito i rimborsi dovuti per le elezioni regionali in Emilia Romagna, Piemonte e Sicilia oltre ad aver già annunciato ufficialmente di voler rinunciare anche a quelli delle elezioni politiche (circa 100.000 euro). Rinunciando alle risorse pubbliche il M5S ha sperimentato in Sicilia e soprattutto nell’attuale campagna elettorale un sistema di fundraising basato su piccole donazioni dei sostenitori, registrate e pubblicate online.
Vitalizi: Per quanto riguarda i vitalizi, ovvero le “pensioni” che spettano ai parlamentari che abbiano svolto il proprio incarico per almeno 30 mesi, si registrano posizioni simili a quelle viste per i rimborsi elettorali. Dopo il video-scandalo con le dichiarazioni dell’ex senatore IDV (ora PdL) Antonio Razzi, quasi tutte le liste hanno annunciato di voler abolire o almeno ridurre i vitalizi, ma finora tutto è rimasto come prima.
Numero e stipendio parlamentari: La proposta di diminuire il numero dei parlamentari è piuttosto bipartisan ed è contenuta in tutti i programmi. Molte liste propongono anche la diminuzione dello “stipendio” dei parlamentari. Il MoVimento 5 Stelle, dopo l’esperienza maturata in Sicilia, ha già annunciato che i futuri parlamentari della lista percepiranno uno stipendio dimezzato, restituendo tutto il resto allo Stato.
Doppi incarichi: Fare il sindaco e contemporaneamente il parlamentare? Segretario di partito e contemporaneamente presidente di Regione? I casi di doppi incarichi sono numerosissimi nel nostro paese. Secondo PDL, Fratelli d’Italia e FLI il doppio incarico non è scandaloso, ma anzi permette al politico di maturare esperienze diverse e importanti. Più o meno contrari invece tutti gli altri partiti, anche se anche nelle loro fila figurano spesso esponenti con doppi incarichi. MoVimento 5 Stelle e IDV (ora confluita in Rivoluzione Civile) prevedono espressamente nei loro regolamenti interni il rifiuto del doppio incarico.
Abolizione delle Province: Come cinque anni fa, quasi tutti i partiti si dicono favorevoli. Pochi mesi fa, dopo un lungo dibattito sulla possibilità di accorpare alcune province, il provvedimento non è stato approvato per “mancanza di tempo”. Anche la Lega Nord, che fino a qualche mese fa sosteneva con decisione la difesa delle Province, ha scritto nel proprio programma di volerle abolire, una decisione repentina e non condivisa da tutta la base e nemmeno da tutti gli eletti. Tra le liste favorevoli all’abolizione si registra la peculiarità del MoVimento 5 Stelle: per accentuare la propria volontà di abolire le Province, non si è mai presentato alle Elezioni provinciali, né intende farlo in futuro.
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