Una ricerca tedesca ha dimostrato come l’anoressia dipenda da una mancata comunicazione tra due aree del cervello che si occupano di registrare la percezione del corpo.
L’anoressia è una delle disfunzione alimentari più pericolose e più diffuse, specialmente tra le ragazze al di sotto dei venti anni. L’haute couture è stata, in particolar modo, crocifissa per i messaggi errati che lasciava passare: troppe volte le passerelle erano colme di modelle con un corpo anoressico, fin troppo magre e ricoperte solo del lustro della loro posizione lavorativa. Stesso discorso per star e starlette della tv, accusate di deviare le giovani ragazze la cui aspirazione è quella di entrare a far parte dell’entourage del cinema e dello spettacolo in genere. Ora una spiegazione a questa disfunzione arriva dalla Germania: come si sa l’anoressia è causata da una percezione del sé errata, che porta a vedere il proprio corpo più robusto rispetto a quello che in realtà è. Secondo questa nuova ricerca, la causa di ciò non è solo psicologica, ma è dovuta a una errata comunicazione nel cervello. In particolare, questo errore risiede nel lobo sinistro del cervello, dove avviene la rielaborazione delle immagini.
I soggetti analizzati sono stati esaminati in base alla percezione che avevano di sé: i sani si vedevano come leggermente più magri rispetto alla realtà; chi era affetto da anoressia, si percepiva molto più robusto. Analizzati questi ultimi soggetti, è emerso che il loro livello di comunicazione tra l’area FBA (l’area fusiforme che si occupa di riconoscere, tra le altre cose, il viso ed il corpo), e l’EBA (area del corpo exstrastriata, che gioca un ruolo fondamentale nella percezione del movimento e alla percezione delle parti del corpo)fosse molto più debole. Alla base dell’anoressia ci sarebbe quindi una mancata ottimizzazione delle elaborazioni delle immagini.Nonostante ciò, l’anoressia resta pur sempre un problema psicologico, che sorge da stati problematici dell’io. Chiunque ne sia affetto, ha bisogno di un sostegno continuo e costante per riuscire a riemergere da questo tunnel.
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