E’ morta Agnese Piraino Leto, vedova del giudice Paolo Borsellino, assassinato nella strage mafiosa di via D’Amelio il 19 Luglio 1992. La moglie del giudice si è spenta all’età di 71 anni dopo aver sofferto per diverso tempo. La donna era tra i testimoni del quarto processo per la strage a stampo mafioso di via D’Amelio, dove furono assassinati alcuni uomini della scorta e uno fra gli eroi simbolo della lotta alla mafia, che si stava svolgendo in questi giorni a Caltanissetta. Domani i funerali.
Agnese Piraino LetoLe ultime parole di Agnese in pubblico furono “Ho continuato e continuerò a difendere e rispettare le istituzioni di questo Paese come mio marito ci ha insegnato. Io non perdo la speranza in una società più giusta e onesta. Sono, anzi, convinta che sarete capaci di rinnovare l’attuale classe dirigente e costruire una nuova Italia”. La vedova con forza e riservatezza ha lottato imperterrita per tutta la durata della sua vita contro la mafia e contro la sua malattia, ignorando l’esistenza di una parola chiamata sconforto. Le sue parole trasudano coraggio liquido e una fiducia in uno Stato che ormai è vittima di una forma di simbiosi chiamata parassitismo, dove i “parassiti”, cioè le mafie, traggono vantaggio, protezione e nutrimento a spese dell’ospite creandogli danni che non possono più essere riparati.
Forte era il desiderio di Agnese di vedere un ‘Italia, ancora impregnata di lezioni di civiltà e parole come “Chi ha paura muore ogni giorno, chi invece non ha paura muore una volta sola”, giusta, onesta, un’Italia che funzioni, un’Italia capace di rendere giustizia a chi ha perso la vita per renderlo uno Stato migliore. Questo era il sogno di Agnese Piraino, questo è il desiderio di molti, questo è quello che dovrebbe ispirare tutti, questo per il momento rimane solo un’allucinazione.
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