Salone del Libro di Torino (SalTo12), venticinquesimo anno. Si punta sui ragazzini, ampliando gli spazi dedicati alla musica e ai videogiochi, ma anche alla letteratura per giovani adulti, dove la fa da leone Airbook.
La zona della sala rossa è stata attrezzata come “dimensione musica”, con anche uno spazio auditorium in cui nel corso dei quattro giorni di salone, da giovedì 10 a lunedì 14, si sono alternate performance musicali di ogni tipo, da Dente a Fortis a I Moderni, dal Gaga Quartet a Violante Placido e a Giammaria Testa. Non sono stati dimenticati anche incontri formativi, da quelli più tradizionali, sul basso con Massimo Camarca, come sulla batteria elettrica (presente in moltissimi esemplari in quasi tutti gli stand) con Stefano Incani, arrivando addirittura a un incontro sullo switching con Guido Michetti o sull’hard disk recording con Piero Vallero. A poca distanza, lo stand della Nintendo dove giocare a “Resident Evil”, “Revelations”, “One Piece ultimate cruise” e “Tekken 3d”. A poca distanza, ragazze che sfoggiavano strane espressioni, tra l’intenso e lo zombesco, erano intente a fare “Zumba”, ripentendo concentratissime le mosse sullo schermo, non sembrando divertirsi un granché (lo so, è fgap generazionale). Per le compagnie, area divanetti con “Mario grand prix” e “Mario tennis”. I bambini erano impegnati con “Kid Icarus” e “Inazuma Eleven2” sul Ds e 3Ds.
Si sono ritagliati uno spazio anche gli espositori di musica, con un grande stand per i vinili, che hanno attirato i genitori in attesa che il figlio completasse il livello.
Tra gli espositori libreschi nei consueti padiglioni si sono visti anche libri particolarissimi. Su tutti, “Vita sessuale di Kant” nello spazio della casa editrice Melangolo, le meravigliose copertine della casa editrice Hacca, degne di competere con Minimum Fax (che proprio sulle sue copertine ha realizzato un volume coloratissimo), il bellissimo, tutto disegnato e senza una sola parola (neanche il titolo) “Treni” di Guido Volpi al ricchissimo banco della Shake, che aveva anche l’ultimo Ericailcane e Davide Toffolo.
Spettacolo la casa editrice Watt, con meravigliose graphic novel e opere di soli disegni. Sempre per la serie libri buffi e curiosi, la Codice Edizioni ha dato alle stampe “Contro Steve Jobs” e una lunga serie di volumi sull’evoluzionismo. Non poteva mancare l’impegnata Round Robin con i suoi libri storici e di inchiesta (ad esempio sulle stragi di via D’Amelio o su piazza Fontana) presentati con copertine fumettose che risultano intriganti per gli adolescenti, che così si avvicinano più volentieri a grandi temi della storia italiana. Altre idee intriganti il libro “Maschio adulto solitario” e le fiabe nel sacchetto. Pregevoli le opere di Francesco Corni, che sembrano intarsiate: l’ultima è “Torino capitale” ed è ricca di tavole che ritraggono (fatti a mano) i più importanti monumenti della città. Vi sfido a dare un’occhiata alla Mole. All’Agri Bio addirittura erano in vendita semi da piantare nell’orto, accanto a libri dai titoli quali “Le forze plasmatrici eteriche”. Complimenti anche a Logos che, tra gli altri testi, ha portato un divertentissimo volume dal titolo “Il buono e il cattivo” (nel cinema. C’è di tutto!) e “Le 100 idee che hanno fatto la storia del cinema”: imperdibili.
Nello spazio centrale del Lingotto, un’area molto vasta è stata adibita agli e-reader e agli e-book, non soltanto con una vasta attenzione verso il Kindle, ma anche con la presenza di altri lettori di e-book e con varie opzioni per scaricare i volumi. Ci sono le proposte di Bol.it che li fa scaricare sugli smartphones, c’è Bookrepublic che ne ha una marea, c’è chi come motto dice “non occupa spazio” e vende confezioni vuote. Meravigliosi i ragazzi di Meridiano Zero, con la nuova veste grafica, altissimi sconti e un editor da sposare da tanto è eccentrrico. E’ arrivato anche il nuovo libro di Mario Maffi, grande autore sempre underground: meglio afferrarlo in Fiera, sennò chi lo trova più (è sulla controcultura).
Presenti come sempre anche le istituzioni. Tra tutte, si è distinta per bellezza delle opere portate, la loro varietà e i temi trattati la Sardegna. Deludente il padiglione della Spagna che, con la Romania (spazio espositivo interessante) è il paese ospite.
Tra gli incontri, spiccavano quello con Luciano Ligabue, con David Riondino e Paola Turci, con Stefano Rodotà, con Flavio Oreglio, con Massimo Gramellini, Bruno Gambacorta, Umberto Veronesi, Nicolò Ammanniti, Piero Chiambretti, don Andrea Gallo…
Bellissimi gli incontri per i professionisti: sul doppiaggio nei film, sulle traduzioni e le revisioni (mirabile quello su Irvine Welsh, imperdibile quello sul “Ulisse”). Per le nuove tecnologie, presente Tigella (Claudia Vago) per parlare di ciò che si dovrebbe dire e non fare, cioè Twitter. In calendario anche incontri su digital democracy, web marketing, pubblicazione in proprio di ebook, social publishing, editori digitali.
Omaggi a Cesare Pavese e a “Moby Dick” (non nella traduzione di Pavese!), oltre che, ad esempio, a Emile Zola e Antonio Gramsci.
Personaggi ce ne sono sempre ogni anno, anche se il vertice del sosia di Capitan Sparrow visto lo scorso anno resta ineguagliato. Però indimenticabile è l’uomo con pantaloni rossi abbinati a una cravatta rossa a pallini bianchi, roba che neanche al Salone del Mobile.. Come ogni anno, immancabile, alla Mondadori direttamente da Milano è arrivato Dimitri, che ormai è indissolubilmente l’uomo salone… e lancia l’appuntamento, per chi non riesce quest’anno, al 2013.
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