“Per partecipare alle Primarie PD si pagano obbligatoriamente almeno 2 euro”. Alla fine le primarie del centrosinistra hanno registrato al primo turno una affluenza di oltre 3 milioni di persone, per un conseguente incasso di oltre 6 milioni di euro. Soldi che vanno a sommarsi ai cosiddetti rimborsi elettorali già percepiti da PD e alleati e che, a quanto detto, dovevano servire a ripagare le spese per l’organizzazione di sedi, gazebo, matite, schede e quant’altro.
Il tutto in attesa del ballottaggio di domenica, quando l’ammontare degli incassi ovviamente salirà. Ma già con 6 milioni di euro si può fare, ovviamente, molto di più…e allora dove vanno a finire tutti questi soldi?
La domanda, in tempi di clamorose rivelazioni sull’uso non sempre limpido dei finanziamenti ai partiti, è più che legittima e non sono in pochi a porsela. Secondo quanto affermato dal tesoriere di SeL Sergio Boccadutri a l’Espresso i soldi tuttavia non andrebbero direttamente ai partiti, ma a “Italia Bene Comune”, nome scelto per identificare la coalizione dei partiti (PD, Psi e SeL) del centrosinistra. Per lo stesso motivo, sempre secondo il tesoriere del partito di Vendola, non era giusto usare i soldi dei rimborsi elettorali già percepiti poiché le primarie non riguardano i singoli partiti bensì la coalizione, da intendersi come soggetto politico nuovo.
Buona parte degli incassi, sia i 2 euro obbligatori, che le eventuali donazioni extra volontarie, finiranno su un unico conto corrente, intestato al Comitato Italia Bene Comune presso la filiale n. 8600 del Monte dei Paschi di Siena in Via del Corso, a Roma. La maggior parte dei contributi resta tuttavia ai comitati provinciali. Per la precisione finisce al conto nazionale 0,50 euro per voto, mentre il resto rimane ai comitati provinciali, ognuno dei quali deve aprire un conto corrente.
La previsione degli organizzatori, poi confermata, era di 3 milioni di elettori. Inoltre la previsione di spesa complessiva per organizzare le primarie era di 1,5 milioni di euro. Da questa stima deriva la scelta di trattenere 0,50 euro a voto.
I soldi rimanenti, afferma infine il dirigente si SeL, serviranno a finanziare le elezioni del 2013.
Non è tuttavia d’accordo Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze infatti critica la decisione di far pagare agli elettori 2 euro per votare, affermando che ciò sarebbe lecito solo se il PD rinunciasse ai rimborsi elettorali.
Intanto Grillo lancia le Parlamentarie. Online e gratuite
Chi non si pone problemi di questa natura è il MoVimento 5 Stelle, maggiore avversario del PD alle prossime elezioni, che è già passato dalle parole ai fatti, rinunciando ai rimborsi elettorali che sarebbero spettati dopo le elezioni regionali in Piemonte, Emilia Romagna e Sicilia, nonché indicendo ufficialmente proprio oggi le proprie primarie.
Beppe Grillo ha chiamato “Parlamentarie” le primarie del M5S in quanto non serviranno ad eleggere semplicemente un leader come quelle del centrosinistra, ma per comporre le liste di Camera e Senato, eleggendo dunque i parlamentari 5 Stelle.
Quanto ai soldi, le Parlamentarie saranno rigorosamente online, dunque, gratuite.
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