Disoccupazione 9,3%, tra i giovani 31,9% è il tasso più alto da Gennaio 2004.Dati sono rilevati rilevati da Gennaio 2004 ad oggi dall’Istat
Disoccupazione 9,3%, tra i giovani 31,9%
Disoccupazione 9,3%, tra i giovani 31,9%, sono dati altissimi che sono stati
rilevati dall’Istat facendo un confronto dal Gennaio 2004.
Il tasso di disoccupazione 9,5% è stato rilevato nel mese di Febbraio 2012 e comunque risulta in ascesa mensile di 0,2 punti, mentre calcolato su base annua, risulta essere in ascesa di 2,1 punti.
Per di più anche il tasso di disoccupazione tra i giovani non è di buon auspicio.
Se osserviamo un campione di giovani in età compresa tra 15-24 anni, sempre a Febbraio, il tasso di disoccupazione era in aumento del 31,9% e sempre in aumento rispetto al mese di Gennaio di 0,9 punti, mentre, anche qui, su base annua, si è rilevato un aumento del 4,1 punti.
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L’Istat, fa notare che “la disoccupazione è cresciuta nella seconda parte dell’anno”.
Sempre, per i giovani, il tasso di disoccupazione è cresciuto di 1,3 punti percentuali, portandosi nella media del 2011, al 29,1%, con un massimo del 44,6% per le giovani donne residenti nel mezzogiorno.
in generale comunque Il numero dei disoccupati a febbraio é di 2,354 milioni. Si tratta del numero più alto dall’inizio delle serie storiche mensili, ovvero da gennaio del 2004. Se si fa riferimento alle serie trimestrali diventa il più alto dal terzo trimestre del 2000.
L’Istat ha comunicato che, per queste valutazioni:
“L’Istat si avvale del contributo di 419 tra ricercatori, tecnologi e collaboratori tecnici a tempo determinato, assunti a seguito di una procedura concorsuale analoga a quella prevista per l’assunzione a tempo indeterminato”.
Sappiamo comunque che siamo in un momento di recessione e che quindi, forse, la situazione non potrebbe essere migliore, però ci si auspica che, iniziata la risalita dal Debito Pubblico, si possa trovare momenti nel prossimo anno in cui i valori si attesteranno , dopo una fase di stabilizzazione che arriverà entro il 2012, ad un consolidamento del Mercato Italiano e quindi ad una ovviamente lenta, ma ripresa dell’Economia Italiana
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