Da oggi la Fiat sarà una vera multinazionale, si è appena concluso il consiglio di amministrazione del gruppo Fiat, le notizie non sono delle migliori, infatti dalle prime notizie che sono emerse Fiat non avrà più sede in Italia, ma avrà come previsto sede legale in Olanda e sede fiscale in Gran Bretagna, mentre le azioni verranno quotate a New York e Milano. Quindi per non mantenere l’acronimo assurdo di Fiat (Fabbrica Italiana Automobili Torino), il consiglio ha optato per un cambiamento rinominando il gruppo FCA (Fiat Chrysler Automobiles).
Le reazioni da parte del mercato azionario non sono andate come Marchionne aveva previsto, infatti il gruppo ha perso ben 4 punti percentuali chiaro segno che gli azionisti molto legati all’italianità della Fiat non hanno gradito. Anche le reazioni politiche non sono state entusiasmanti, il presidente del consiglio Enrico Letta ha commentato dicendo :”Oggi Fiat Crysler è un attore globale e credo che la questione della sede legale sia assolutamente secondaria: contano i posti di lavoro, il numero di auto vendute, la competitività e la globalità”. Lo ha detto Enrico Letta a Bruxelles spiegando che la cosa importante e’ la capacità di “un grande marchio italiano di essere attore globale e tutti italiani debbano tifare perche’ cio’ avvenga”.(ANSA).
Eppure i Torinesi non l’hanno presa bene, mentre tornavo a casa sul pullman che passava proprio davanti a mirafiori alla fermata dell’autobus diverse persone erano arrabbiate con Marchionne che secondo il punto di vista popolare gli ha portato via la Fiat da Torino. Questa credenza secondo me non è assolutamente da sottovalutare perché se per i politici il fatto del trasferimento è una condizione secondaria che in ogni caso porta ad un diminuzione del gettito fiscale, secondo gli italiani la Fiat non è più italiana e sono molti coloro che comprano fiat solo perché italiana. Passando ai punti tecnici dell’operazione gli azionisti riceveranno un’azione Fca per ogni azione Fiat posseduta, Fiat avrà una doppia quotazione, dapprima a New York Stock Exchange (Nyse) e successivamente sulla borsa di Milano (almeno un po di italianità la mantiene). Il completamento dell’operazione sarà soggetto ad un numero limitato di condizioni, tra cui l’ottenimento della quotazione al Nyse e quella che l’esborso massimo derivante dall’esercizio da parte degli azionisti di Fiat dal diritto di recesso nonché da eventuali esercizi dei diritti di opposizione dei creditori non ecceda 500 milioni di euro.
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