Lo scandalo del crack di Monte dei Paschi di Siena si arricchisce di nuovi dettagli inquietanti. Il buco nelle casse della storica banca di Siena, sebbene non ancora quantificato con precisione, ma soprattutto le modalità che lo hanno generato stanno in queste ore agitando tutto il mondo finanziario e politico italiano.
In tempi di globalizzazione dei mercati tuttavia uno scandalo finanziario di tali dimensioni non poteva certamente rimanere relegato alla provincia italiana. Ecco dunque spuntare dalle carte degli inquirenti un possibile collegamento tra Banca Mps e altri grandi strutture finanziarie internazionali. La tesi degli inquirenti sarebbe quella di un patto segreto tra Monte dei Paschi e Banco di Santander (importantissima banca spagnola) per far lievitare artificiosamente il valore di Banca Antonveneta.
I fatti risalirebbero al 2007 quando l’istituto bancario iberico acquistò per 6,3 miliardi di euro Banca Antonveneta, banca di Padova, rivendendola poi solo due mesi più tardi a Monte dei Paschi di Siena per 9,3 miliardi: una plusvalenza di tre miliardi di euro in soli due mesi! Secondo gli inquirenti Mps e Santander avrebbero artificiosamente gonfiato le cifre per dividersi poi gli utili.
A “mediare” l’operazione sarebbe stata JP Morgan (grande società finanziaria con sede a New York), che avrebbe così intascato un ulteriore miliardo di “altri oneri”. Una lettera del 2010, firmata dall’allora direttore generale di Mps Antonio Vigni, rispondeva alla richiesta di spiegazioni da parte di Bankitalia sul miliardo destinato a JP Morgan attraverso un aumento di capitale. Vigni scriveva che : “In ordine all’assorbimento delle perdite Jp Morgan ha acquistato le proprietà delle azioni senza ricevere alcuna protezione esplicita o implicita dalla Banca”. Gli inquirenti, evidentemente, non sembrano credere a questa versione.
Si attendono nelle prossime ore sviluppi importanti. A quanto pare gli inquirenti vorrebbero chiamare a deporre anche Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dell’istituto di credito vaticano IOR nonché responsabile per l’Italia di Banco Santander. Il banchiere avrebbe incontrato ripetutamente l’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari nel periodo oggetto delle indagini.
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