Costa Concordia, “Schettino torni in carcere” ricorso pm in Cassazione
La procura di Grosseto ci “riprova” a far tornare il comandante della nave Costa Concordia in cella. Stamani ha depositato un ricorso alla Corte di Cassazione contro la decisione del tribunale del riesame di Firenze del 7 febbraio di mantenere gli arresti domiciliari a Francesco Schettino.
Il riesame, infatti, confermò quanto deciso dal gip di Grosseto, Valeria Montesarchio, e rigettò sia il ricorso della procura a favore del carcere, sia quello della difesa che voleva libero il comandante.
Nel ricorso la procura ribadisce l’esistenza del pericolo di fuga e dell’inquinamento probatorio da parte dello stesso Schettino. E, criticando le motivazioni del riesame, la stessa procura grossetana fa notare che in esse si rilevano due presupposti che giustificherebbero il carcere per Schettino, cioè il pericolo di inquinamento delle prove e il pericolo di reiterazione del reato.
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Non solo: la procura nel ricorso difende il provvedimento con cui dispose l’intercettazione ambientale a Schettino mentre si trovava in una stanza della caserma dei carabinieri di Orbetello: il riesame ha dichiarato “inutilizzabili” le frasi captate; per i pm, invece, il provvedimento era adeguatamente motivato e Schettino poteva essere intercettato.
L’inchiesta accoglie anche un’altra vicenda, ‘collaterale’: l’avvocato Salvatore Parascandola di Napoli, co-difensore di Francesco Schettino, che da alcuni giorni gli ha revocato l’incarico, risulta indagato dalla procura di Grosseto per il reato di patrocinio infedele.
Lo studio a Napoli e l’abitazione di Parascandola sono stati perquisiti nei giorni scorsi, e sono stati sequestrati alcuni computer.
Il legale è indagato perché, durante l’edizione del Tg5 delle 20 del 10 Febbraio scorso, è stato mostrato il verbale di “assunzione di informazioni” dalla moldava Domnica Cermotan da parte del pm. Gli inquirenti ipotizzano che Parascandola se lo sia procurato dallo studio del difensore di Francesco Schettino, avvocato Bruno Leporatti, e che poi lo abbia reso disponibile a terzi.
Intanto, sempre a Grosseto, in prefettura c’é stata una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per organizzare la giornata del 3 marzo, quando al Teatro Moderno comincerà l’incidente probatorio sugli apparati di bordo della Costa Concordia: sono attese circa 500 persone fra avvocati, periti, consulenti e, forse, naufraghi. Già “saturi” di prenotazioni gli alberghi della città. All’Isola del Giglio, oggi, il prefetto Franco Gabrielli ha incontrato la popolazione:
“Iniziamo a vedere una piccola luce in fondo al tunnel”,
ha detto il commissario straordinario per l’emergenza dopo aver sottolineato che il ritrovamento dei sette ancora dispersi “é un imperativo morale”.
Le ricerche dei dispersi proseguono sul ponte 4. Sempre sul relitto della Costa Concordia oggi è iniziato il prelievo del carburante contenuto nei serbatoi di poppa, circa il 17% del totale che c’era sulla nave
(Via/ANSA)
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