Lo scenario dell’Isola del Giglio rischia di dover ospitare ancora a lungo, suo malgrado, il relitto della Costa Concordia. A quasi un anno dal disastro, che costò la vita a 32 persone, il Governo ha deciso di prorogare di un anno il termine dello stato di emergenza nazionale.
Era la sera del 13 gennaio 2012, alle 21 e 42. La Costa Concordia, salpata da Civitavecchia per la prima tappa di una crociera che avrebbe dovuto toccare i porti di Savona, Marsiglia, Barcellona, Palma di Maiorca, Cagliari e Palermo, per poi tornare a Civitavecchia, sta costeggiando l’Isola del Giglio, nell’arcipelago dell’Argentario.
Il comandante Francesco Schettino esegue “l’inchino”, una pericolosa manovra con cui si intendeva “rendere omaggio” all’isola.
La nave colpisce lo scoglio delle Scole (a soli 96 metri dalla riva) e l’urto provoca uno squarcio lungo circa 70 metri sul lato sinistro della nave. L’urto provocò, secondo le testimonianze dei sopravvissuti, un blackout a bordo. Alle 22 e 58, oltre un’ora dopo la collisione, il comandante Schettino da l’ordine di abbandonare la nave. In realtà una parte dell’equipaggio, senza attendere l’ordine, aveva già dato il via alle operazioni.
Alle 23 e 15 la nave, che nel frattempo si è arenata sulla scogliera davanti a Punta Gabbianara (non si sa ancora se per una precisa e studiata manovra oppure semplicemente trasportata dalla corrente), inizia a coricarsi sul fianco sinistro.
Costa Concordia, la ricostruzione video del disastro
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Inizia dunque il difficilissimo sbarco a terra dei 4.229 passeggeri e dei 1.013 membri dell’equipaggio. Secondo gli inquirenti tuttavia alle 23 e 30 il comandante Schettino era già sbarcato ed era giunto in taxi al Giglio.
Sarà l’inchiesta in corso, nella quale il comandante Francesco Schettino è accusato di omicidio plurimo colposo, a stabilire le responsabilità.
Il relitto intanto resta incagliato su Punta Gabbianara e resterà lì, a quanto afferma il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, almeno fino a settembre 2013. Il Governo ha intanto prorogato l’emergenza fino al 31 gennaio 2014.
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