Costa Concordia: una perdita di carburante allarma la popolazione

Costa Concordia: la regione Toscana dirama una nota su una fuoriuscita di carburante dal relitto della nave da crociera Costa, naufragata all’isola del Giglio

Il relitto della Costa Concordia, a largo dell’isola del Giglio

Costa concordia, isola del Giglio in allarme per una fuga di carburante dal relitto, prontamente contenuta dall’intervento dei sommozzatori

Isola del Giglio (GR) – la regione toscana rende noto che si è verificata una fuga di carburante dal relitto della Costa Concordia, ancora adagiata poco al largo dalla riva.
Contestualmente, però, avvisa anche che la situazione è rientrata grazie all’intervento dei tecnici che hanno da una parte bloccato lo spargimento del carburante fuoriuscito, circondandolo con un cordone di panne lungo 350 metri, dall’altra richiudendo la falla dalla quale il combustibile si era riversato in mare.

Domenica mattina una flangia, ossia una delle valvole di metallo apposte all’indomani della tragedia per evitare lo sversamento in mare del liquido inquinante, sì è accidentalmente staccata per cause ancora da stabilire. I sommozzatori hanno dovuto lavorare tutta la mattina per riposizionare la flangia.
Nel pomeriggio di domenica il consiglio comunale si è riunito in seduta straordinaria per verificare lo stato dei lavori, affidati dalla stessa Costa Crociere al consorzio Titan-Micoperi.

Maria Sargentini, presidente dell’Osservatorio di monitoraggio sull’ emergenza al Giglio, assicura: “La situazione è sotto controllo.
Tranquillizzante anche il commento del professor Domenico Ardizzone, docente di Scienze Biologiche alla Sapienza di Roma che coordina il team di monitoraggio ambientale sui lavori di rimozione:  “Ad oggi non registriamo un grosso scambio tra acque interne e esterne al relitto della Costa Concordia. Al momento dentro la nave ci sono ancora sostanze come idrocarburi, materie organiche in decomposizione e metalli pesanti ma non si registrano problemi particolari. Fin da marzo saranno pianificate una serie di ulteriori analisi sulle acque interne della nave”.