L’ex ministro del bilancio Jerome Cahuzac ammette davanti ai giudici l’esistenza di un conto estero. Confessione sul blog dell’ex ministro.
Confessione di un ex-ministro
Oggi pomeriggio la notizia della confessione di Jerome Cahuzac, ministro del bilancio francese, non più in carica da meno di 15 giorni, ha provocato un vero terremoto politico.
Tutti sembrano cadere dalle nuvole: il presidente Hollande parla di “colpa imperdonabile” e tutti gli altri basiti, allibiti, mentre il comunicato dell’Eliseo che ha seguito la confessione di Cahuzac sottolinea l’enormità della imperdonabile colpa morale “En niant l’existence de ce compte devant les plus hautes autorités du pays ainsi que devant la représentation nationale, il [Jérôme Cahuzac] a commis une impardonnable faute morale“.
Confessione sul blog
La confessione dell’ex ministro francese del bilancio, che non ha voluto incontrarsi con la stampa, ma che è stata diramata attraverso il suo blog inizia così:
Con la lettera del 26 marzo 2013, libero oramai dagli obblighi della mia funzione(il ministro aveva dimissionato il 19 marzo), ho domandato ai giudici di istruzione Roger Le Loire e Renaud Van Ruymbeke di volermi ricevere in modo da poter infine dare le spiegazioni che si impongono rispetto al possesso di un conto bancario all’estero di cui sono beneficiario da una ventina di anni
La breve confessione continua con una succinta relazione del suo incontro di oggi martedì 2 aprile con i giudici ai quali ha confessato che il conto, che ammonta a 600 mila euro e che da più di 12 anni non è stato incrementato sarà liquidato e il capitale riportato in Francia.
Prosegue poi con le sue scuse …
A Monsieur le Président de la République, al Primo Ministro, ai miei vecchi colleghi del governo chiedo perdono per il danno loro causato. Ai miei colleghi parlamentari, i miei elettori,alle Francesi e ai Francesi esprimo il mio sincero e profondo rammarico. Penso altresì ai miei collaboratori, ai miei amici, e alla mia famiglia che ho molto deluso
E chiude aprendo ai propri sentimenti, parlando dell’estenuante lotta interna combattuta “…per cercare di risolvere il conflitto tra dovere di verità, al quale sono venuto meno, e il desiderio di realizzare le missioni affidatemi, soprattutto l’ultima che non ho potuto concludere. Sono stato preso in una spirale di menzogna e mi sono fuorviato. Sono devastato dai rimorsi. Pensar di poter evitare di affrontare un passato che volevo considerare come archiviato è stata una colpa inqualificabile. Oramai affronterò questa realtà in tutta trasparenza.
Dal caso Mediapart alla confessione
Il caso era esploso ai primi di dicembre 2012 con l’accusa di Mediapart, sito di informazione e di opinione che sosteneva l’esistenza in Svizzera di un conto di Cahuzac mai dichiarato al fisco francese.
CAHUZAC all’ASSEMBLEA NAZIONALESecche smentite del ministro del bilancio, che oltre ad aver denunciato Mediapart, aveva giurato, gli occhi negli occhi del Presidente Hollande e del Primo Ministro Ayrault, proclamando la sua innocenza, e spergiurato in piena Assemblea Nazionale di non possedere,né aver mai posseduto conti all’estero.
Quattro mesi di smentite formali, di dinieghi prima violenti, forti, poi sempre meno energici fino alla confessione resa pubblicamente sul suo blog alle ore 15 e 52 minuti di oggi martedì 2 aprile.
Ripenso all’emozione di Cahuzac il giorno del passaggio dei poteri e dell’investitura a ministro del bilancio del suo amico e collega Cazeneuve, il 20 marzo, all’indomani delle sue dimissioni.
Lo rivedo asciugarsi la” furtiva lacrima”, gesto che ora dopo la confessione assume tutta una nuova chiave di lettura.
Lacrime di coccodrillo ? forse più probabilmente di vergogna miste al rimorso, per un politico, valido, capace, intelligente, efficace, chiamato dal presidente Hollande a risanare i conti pubblici, che ha chiesto sforzi a un paese, sostenendo la necessità di stringersi la cintura… chiedendo rigore e non offrendone altrettanto con il suo comportamento privato.
Per Jean-François Copé (UMP), la menzogna di Cahuzac “segna definitivemente la fine della « gauche morale et donneuse de leçons » la sinistra che si vuole moralista, irreprensibile e che da lezioni… JF Copé non ha sicuramente tutti i torti…ma chi é senza peccato (tra i politici) scagli la prima pietra.
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