È arrivato oggi l’annuncio del segretario del partito, Angelino Alfano, dopo l’incontro tenutosi a palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi: “Confermata la data, sarà turno unico”.
Per quanto riguarda le modalità di svolgimento, non è previsto il voto online, come invece era stato proposto, ma bisognerà recarsi ai seggi di persona. Ma dal momento che, in tempi così brevi, non sarà possibile allestire tanti seggi quanti ce ne sono normalmente per le elezioni, è stato stabilito che ci si potrà recare in un seggio qualsiasi con una carta d’identità che verrà registrata online con un apposito programma, in modo da evitare che una stessa persona voti più volte in seggi diversi. Questo è esattamente ciò che ha dichiarato anche Ignazio La Russa: “La gente va a votare in carne e ossa, ma nelle grandi e medie città si può votare in qualunque seggio perché è stato individuato un software che consente di impedire i doppi voti”.
In ogni caso la decisione di fare le primarie non è stata presa facilmente e non ha reso contente tutte le correnti interne al partito. C’è chi sostiene che la scelta di fare le primarie fosse stata presa da tempo da AN, ma Cicchitto risponde che non è vero e che era già determinato da tempo e le correnti non c’entrano nulla, mentre Bondi ribatte dichiarando che ormai le decisioni interne al partito vengono prese solo da La Russa. Insomma, come si può vedere, nonostante la presa di posizione sulle primarie, il partito si trova ancora nel caos e le sue correnti interne si mostrano più impegnate a combattersi tra loro che a prendere voti nell’elettorato, mossa che di certo non farà il bene del partito nel suo complesso.
Ovviamente, a notizia uscita, è stato richiesto anche il parere di Pier Luigi Bersani, segretario del PD, che ha così commentato: “Anche gli elettori di destra avrebbero voglia di dire la loro, ma non è così facile passare da un imperatore ad una democrazia nel giro di un paio di mesi”.
Storicamente il PDL è nato come “one man party”, partito guidato da un uomo solo e per anni le decisioni sono state prese da Berlusconi, nonostante la divisione in correnti. Ora che il gran capo ha dovuto farsi un po’da parte, le correnti hanno incominciato a lottare tra di loro per chi avesse diritto di decidere per tutti. In mezzo a questa confusione, le primarie non possono che essere la soluzione migliore: se qualcuno deve scegliere un capo politico democratico, che almeno siano i cittadini a farlo!
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