Monti a Uno Mattina: critiche a Brunetta e Berlusconi, “troppo volatile”, e richieste a Bersani per quanto riguarda Fassina, Vendola, Cgil e Fiom. E intanto presenta il nome della sua lista.
Il Professore continua la sua campagna elettorale mediatica. Oggi è stato ospite di Uno Mattina su Ra1, per continuare a diffondere le sue idee e il suo programma. La prima rivelazione riguarda il nome della lista con la quale si presenterà al febbraio 2013: un nome non definito ma che potrebbe essere ” Con Monti per l’Italia”. Non mancano, neanche questa volta, i riferimenti al PD e al PDL.
A Bersani rivolge una richiesta, ovvero di cercare di far tacere la parte più conservativa del suo partito: le critiche di Monti si rivolgono soprattutto a Stefano Fassima, alla Cgil e Fiom e a Nichi Vendola. In particolar modo, Monti risponde a Fassina che lo ha accusato di essere a capo di un’unione di élite, quasi fosse un Rotary Club: “Io la lista Monti non la conosco ancora e comunque ho sempre combattuto contro le lobby. Suggerisco all’onorevole Fassina di aggiornare un po’ il suo pensiero”.
Nell’intervista ad Uno Mattina, Mario Monti chiarisce il nome della sua lista.Più determinati gli affondi al PDL. Il primo a esser messo in discussione dal professore è Renato Brunetta, accusato di portare il partito su delle posizioni estreme. La disapprovazione del primo ministro uscente si rivolge soprattutto sulle liberalizzazioni non attuate e accusa proprio il PDL di essere fin troppo vicino a delle “caste”, che difende in modo estenuante, impedendo le liberalizzazioni e lo sviluppo del Paese. Neanche il riferimento a Silvio Berlusconi manca: il Cavaliere ha definito nei giorni passati Monti come una persona poco credibile. Affermazione che fa leggermente sorridere il Professore, che accusa a sua volta Berlusconi di essere “volatile” nelle questioni umane e politiche.
Punto di soddisfazione odierno è il calo dello spread. Monti aveva già parlato di un suo “limite” di spread, ovvero 287 punti base, sogli superata ieri grazie alla decisione degli Stati Uniti sull’accordo per evitare il fiscal Cliff. Mario Monti si dice positivo sugli eventi con la speranza che perdurino nel tempo.
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