Una ricerca statunitense ha evidenziato la correlazione tra vita virtuale e reale, correlazione che si spinge ad un aumento dell’autostima esagerato e ad una perdita dell’autocontrollo nel momento in cui sul social network si è molto apprezzati.
Che i social network siano ormai parte integrante della società è cosa ben risaputa: da Facebook, a Tumblr, a Twitter, a Flickr, a Google Plus, ogni motivo è buono per creare account ed entrare nella comunità virtuale. E da tempo si è ormai scatenata la mania del “mi piace”, derivante dal Social Network di Zuckerberg, una mania che ci attornia e spinge molti a scrivere nuovi aggiornamenti di stato, a linkare, a pubblicizzare foto per ottenere un agognato mi piace. Ebbene, nella pratica sociale questo “cliccare” altro non è che una forma di apprezzamento sociale, un qualcosa che eleva anche la nostra autostima: ci si sente più partecipi, più apprezzati, più coinvolti nel sistema sociale. Secondo una ricerca, però, intitolata “Are Close Friends the Enemy? Online Social Networks, Self-Esteem, and Self-Control” e pubblicata sul Journal of Consumer Research, bisognerebbe far attenzione a queste iniezioni di autostima. Secondo i ricercatori, che ruotano attorno a poli scientifici quali l’Università di Pittsburgh e la Columbia Business School, l’eccesso degli apprezzamenti e dei commenti online, produrrebbe un’alterazione dei comportamenti individuali e una riduzione del self-control anche nella vita reale. Sarebbe a dire, se su Facebook ciò che faccio piace, allora posso esagerare ulteriormente.
L’autore della ricerca, Andrew Stephen, ha dichiarato; “I nostri risultati dimostrano che Facebook ha un effetto devastante sul self-control dei suoi utenti”. Il punto di ipotesi è stato il domandarsi se gli “amici” facebookiani non siano in realtà nemici della vera autostima e del vero autocontrollo. In sintesi, se si ritiene di essere una persona equilibrata, di valore, che compie azioni decise e controllate, perché cercare l’approvazione continua sui social network? Lo studio ha coinvolto un campione ben fornito di oltre mille utenti, e ha rivelato che gli effetti sull’autostima si hanno allorquando l’utente si concentra unicamente sull’immagine che ha di sé sul social network, immagine indirizzata agli amici che più lo commentano o che più elargiscono i vari “like”.
Vita da Facebook quindi: il social network ha avuto il pregio di tenere in contatto persone lontane e di creare punti di visibilità non indifferenti. Il punto però è: ormai davvero se non si è su Facebook non si esiste? Forse dovremmo tutti “disconnetterci” un po’.
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